veda,
quando si va al compromesso tutti i compromessi sono buoni...
si torna al LUMINOSO ASSOLUTO della teoria lincetto circa l'assoluto del relativo
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Re: cifù
Messaggioda tran quoc » 14 lug 2017, 15:59
http://forum.videohifi.com/discussion/3 ... a-fine-/p1
La parola fine...
Marco February 2012
Posts: 26,658Member
La recente iniziativa da me organizzata sotto il nome di "VELUT LUNA CLINIC 1.0" credo abbia messo definitivamente la parola fine all'eterna disputa volta alla ricerca di UN - UNO SOLO - riferimento per quanto riguarda il suono, prima registrato, poi riprodotto.
La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.
Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.
Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.
Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.
Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.
Cosa significa tutto ciò?
Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.
Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.
Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.
A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.
La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.
PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?
Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.
E cos'è la "percezione"?
E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).
Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.
INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.
Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.
Io sto a posto così: ora mi è definitivamente chiaro.
Marco Lincetto "Il Panda e la Cappella Sistina"http://i36.tinypic.com/209nexv.jpghttp://i34.tinypic.com/a085qw.jpg
Modificato da - marco lincetto il 07/02/2012 18:35:58
tran quoc ha scritto:genti che per la prima volta si mette a mixare fa cose equivalenti alle sue lincettate
è una bella teoria, non c'è che dire, anche il nome è gajardo: LA TEORIA DELLA RELATIVITA' ASSOLUTA
indiscutibile assolutamente....marchiatamente...
non altrettanto sviluppano di queste teorie il calabrese, il majandi e il punzo filippo
non ti dico gli esteri!
un dio o piu' di uno esiste davvero
e' come se metti al volante di una macchina del tipo accellera-cammina a un banbino di 5 anni senza dirgli neanche quale' il pedalo del freno e lo mandi al lippere con la lista della spesa ma senza soldi
e il banbino dopo un oretta torna a casa con la spesa...............e ti porta pure il resto e la macchina lavata e col pieno di benzina
cioe'...e' un miracolo che un mondo in mano a dei malati di mente non sia ancora esploso
e' un miracolo che quando piove le case non vengono giu'....che ciabbiamo la luce, lacua, il gas il telefono............e che funzionano ...........
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La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.
Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.
Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.
Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.
Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.
Cosa significa tutto ciò?
Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.
Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.
Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.
A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.
La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.
PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?
Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.
E cos'è la "percezione"?
E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).
Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.
INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.
Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.
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Modificato da - marco lincetto il 07/02/2012 18:35:58
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La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.
Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.
Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.
Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.
Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.
Cosa significa tutto ciò?
Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.
Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.
Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.
A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.
La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.
PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?
Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.
E cos'è la "percezione"?
E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).
Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.
INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.
Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.
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Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.
Cosa significa tutto ciò?
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La recente iniziativa da me organizzata sotto il nome di "VELUT LUNA CLINIC 1.0" credo abbia messo definitivamente la parola fine all'eterna disputa volta alla ricerca di UN - UNO SOLO - riferimento per quanto riguarda il suono, prima registrato, poi riprodotto.
La mia "teoria madre" che vado predicando da tanti anni, SONO UN PROFETA ASSOLUTO CHE PREDICA IL RELATIVO ovvero il concetto di "relatività", ha trovato grazie a questo piccolo evento la conferma oserei dire scientifica.
Riassumendo in breve: 7 appassionati di bel suono e musica più il sottoscritto hanno contemporaneamente e pressochè nella medesima, ravvicinata, posizione assistito ad un breve concerto per chitarra semiacustica, sassofono baritono e contrabbasso.
Tale concerto è stato registrato, riprendendolo con 4 differenti configurazioni di ripresa microfonica stereo più un micrfono d'accento per ciascuno degli strumenti.
Successivamente all'esecuzione, il sottoscritto ed i sette appassionati, hanno a turno scelto che microfoni usare per il missaggio ed hanno in questo modo creato ciascuno la propria versione, senza ovviamente prima aver sentito quella di ciascun altro.
Da questo test sono usciti sostanzialmente 5 differenti punti di vista.1 - il mio;2 - quello di Lino;3 - quello di due altri partecipanti;4 - quello di due altri partecipanti;5 - quello di due altri partecipanti.
Cosa significa tutto ciò?
Premessa necessaria è che ovviamente io sono un professionista che svolge questo lavoro pare con successo ed approvazione da circa 20 anni;Lino è un appassionato di registrazione e nel corso degli anni ha messo a punto un sistema di ripresa stereo che utilizza sempre e che lo soddisfa.
Gli altri amici si trovavano invece per la prima volta a gestire un missaggio senza competenze specifiche, se non ciò che avevano sentito dal vivo pochi minuti prima, mediato dal proprio bagaglio di esperienze d'ascolto di molti anni.
Ed è prpprio qui che la cosa si fa interessante: perchè, come detto, si sono formate tre coppie che di fatto hanno offerto ciscuna il medesimo suono, leggermente differente per ciascuna coppia.
A due a due gli amici in questione hanno PERCEPITO e TRADOTTO su nastro il medesimo suono, però un po' differente da quello delle altre due coppie.
La conclusione non può che essere una, se mai ci fossero stati dei dubbi: il suono in quanto tale non esiste, ma esiste in virtù di come viene percepito.
PENZA TE !...SE NON E' UN PROFETA, COSA E' ?
Ed evidentemente gli esseri umani, per grandi gruppi, si associano e si differenziano nella loro percezione.
E cos'è la "percezione"?
E' il frutto delle differenti esperienze culturali e della differente conformazione dei singoli apparati uditivi: cosiddetto sistema "orecchio + cervello" (...e teniamo presente che il sistema orecchio è fisiologicamente parlando unico, non ne esistono due uguali, esattamente come un'impronta digitale o come il dna; mentre la "cultura d'ascolto" può esere per grandi gruppi perfettamemnte comune).
Questa esperienza, dal mio punto di vista, rende definitivamente abbastanza inutile qualunque discussione, qualunque "rissa" in materia di audio.
INEVITABILMENTE ciascuno di noi può e deve crearsi i propri riferimenti e grazie all'estrema varietà della proposta di software e hardware, trovare il software e l'hardware che più gli si confa.
Signori, piaccia o meno, e pur detto in senso lato, non esiste l'Hi-Fi, ma solo la My-fi.
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