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Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:13

plato...platone mi sembra esagerato...
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:14

Si immaginino dei prigionieri che siano stati incatenati, fin dalla nascita, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.

Si pensi, inoltre, che alle spalle dei prigionieri sia stato acceso un enorme fuoco e che, tra il fuoco ed i prigionieri, corra una strada rialzata. Lungo questa strada sia stato eretto un muretto lungo il quale alcuni uomini portano forme di vari oggetti, animali, piante e persone. Le forme proietterebbero la propria ombra sul muro e questo attirerebbe l'attenzione dei prigionieri. Se qualcuno degli uomini che trasportano queste forme parlasse, si formerebbe nella caverna un'eco che spingerebbe i prigionieri a pensare che questa voce provenga dalle ombre che vedono passare sul muro.

Mentre un personaggio esterno avrebbe un'idea completa della situazione, i prigionieri, non conoscendo cosa accada realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno (incatenati fin dall'infanzia), sarebbero portati ad interpretare le ombre "parlanti" come oggetti, animali, piante e persone reali.

Si supponga che un prigioniero venga liberato dalle catene e sia costretto a rimanere in piedi, con la faccia rivolta verso l'uscita della caverna: in primo luogo, i suoi occhi sarebbero abbagliati dalla luce del sole ed egli proverebbe dolore. Inoltre, le forme portate dagli uomini lungo il muretto gli sembrerebbero meno reali delle ombre alle quali è abituato; persino se gli fossero mostrati quegli oggetti e gli fosse indicata la fonte di luce, il prigioniero rimarrebbe comunque dubbioso e, soffrendo nel fissare il fuoco, preferirebbe volgersi verso le ombre.

Allo stesso modo, se il malcapitato fosse costretto ad uscire dalla caverna e venisse esposto alla diretta luce del sole, rimarrebbe accecato e non riuscirebbe a vedere alcunché. Il prigioniero si troverebbe sicuramente a disagio e s'irriterebbe per essere stato trascinato a viva forza in quel luogo.

Volendo abituarsi alla nuova situazione, il prigioniero riuscirebbe inizialmente a distinguere soltanto le ombre delle persone e le loro immagini riflesse nell'acqua; solo con il passare del tempo potrebbe sostenere la luce e guardare gli oggetti stessi. Successivamente, egli potrebbe, di notte, volgere lo sguardo al cielo, ammirando i corpi celesti con maggior facilità che di giorno. Infine, il prigioniero liberato sarebbe capace di vedere il sole stesso, invece che il suo riflesso nell'acqua, e capirebbe che:

« è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile e ad essere causa, in certo modo, di tutto quello che egli e suoi compagni vedevano. »
(Platone, La Repubblica, libro VII, 516 c - d, trad.: Franco Sartori)


I prigionieri immobilizzati davanti al muro, incapacitati nel guardare indietro, fissano la parete e vedendo delle ombre, in realtà modellini proiettati dalla luce di una torcia, credono che esse siano vere figure umane.

Resosi conto della situazione, egli vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi all'ombra, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall'ascesa con "gli occhi rovinati". Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento e, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell'accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte.
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:27

si...c'è stato una ispirazione...costui mi ha fatto penzare che se venisse a conoscere LA SOLUZIONE la troverebbe esagerata,
gli servirebbe solo per DISCUTERE...ma senza esagerare....

ma non è lui il più esagerato, ad oggi è quel tale micheletto dei gemelli calabrese:
non spenderei soldi in aifai neppure se li avessi, preferisco spenderli a puttane


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van..come sai..io cerco di " contrastare" sino alla morte pensieri..eccessivamente integralisti.. anche x giocarci su e vedere se può venir fuori qualcosa di buono ( nel dialogo\ove non nascano eccessive polemiche)


vorrei ma non voglio

è l'inno del castrato mentale, colui contrasta SCOREGGE troppo grosse e in quello ci trova il motivo di viverci in mezzo

RESTA DA CAPIRE cosa c'è di integralista in una scoreggia forte e cosa, DIALOGANDO, ci si potrebbe tirare fuori ....
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:29

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van..come sai..io cerco di " contrastare" sino alla morte pensieri..eccessivamente integralisti.. anche x giocarci su e vedere se può venir fuori qualcosa di buono ( nel dialogo\ove non nascano eccessive polemiche)



è di quelli che non combatteranno mai la guerra

perchè in guerra ci sono i morti

senonchè in guerra ce l'hanno mandato per forza ed è già morto e sepolto...
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:34

Un'altra interpretazione mette in parallelo questa allegoria con quella dell'illuminazione.

Come prima cosa, l'uomo deve svegliarsi da quel sonno che viene chiamato "vita" (equivalente alla liberazione del prigioniero); in seguito egli si rende conto delle finzioni che l'uomo credeva entità reali (le ombre sulla parte della caverna); infine, egli giunge a vedere la verità per quella che è realmente (il sole ed il mondo all'esterno della caverna).

L'istinto dell'uomo è quello di liberare gli altri prigionieri per condividere le sue scoperte, ma questo tentativo è inutile, in quanto i prigionieri non possono e non vogliono vedere oltre le rassicuranti ombre ed attaccano il portatore della verità.

Un'ulteriore interpretazione è stata fatta dagli idealisti.

Nella filosofia di George Berkeley, infatti, viene espresso il concetto che gli uomini non conoscano direttamente ed immediatamente i veri oggetti del mondo: piuttosto, noi conosciamo soltanto l'effetto che la realtà esterna ha sulle nostre menti.

In altre parole, quando osserviamo un oggetto, noi ne percepiamo solo una copia, una semplice rappresentazione mentale del "vero" oggetto della realtà esterna.



peccato che ernesto non capisca....così dice lui!
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:40

non possono e non vogliono vedere oltre le rassicuranti ombre ed attaccano il portatore della verità.



ecco perchè plato e non platone

si aprirebbe un grosso contenzioso sulla VERITA'

e c'è di quelli che non vogliono sentirsi contrastati neppure col moto perpetuo e con l'acqua calda ASSOLUTAMENTE VERITA' RIVELATA più calda dell'acqua fredda
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:42

verità...

naaaa...si tratta di spazzare via CAZZATE AUSTROUNGARICHE per quanto sono astronomiche...
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:45

pensieri..eccessivamente integralisti



sono SCOREGGIACCE MALATE....sono LE OMBRE che gli si muovono nella testa...

e proiettate fuori fanno FESTA e TEMPESTA
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:48

Si immaginino dei prigionieri che siano stati incatenati, fin dalla nascita, nelle profondità di una caverna.



siamo stati tutti incatenati, fin dalla nascita, alla ignoranza, caverna profonda...

..e pure al peccato ORIGINALE ( nel senso di idea orginale di chi l'ha penzato)
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Re: PLATO

Messaggio da leggereda tran quoc » 20 mag 2017, 18:50

gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.



no oo...vedono pure la faccia di cacatus sfocatus...
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