da tran quoc » 6 set 2016, 6:34
adesso gli faccio dare una lezione molare e tennica dall'archtetto barbun che spinge la carrozzella col bimbominchia a bordo giù per le scale della coracazzata potemkin
Re: Appassionati... cosa volete per davvero ?
Messaggioda l_pisani_54 » lunedì 5 settembre 2016, 18:40
In questi giorni ero al mare, quindi senza computer, con a disposizione solo un smart con schermo da 4,5", e niente wifi, quindi al massimo potevo leggere gli interventi (quando c'era campo) e non ero moto stimolato a scrivere.
Una serie di considerazioni:
1) qualcuno ha scritto che chiunque è libero di spendere (o buttare) i propri soldi come meglio crede. Una simile affermazione spazza via ogni possibilità di discussione, equivale a dire: "normalmente vado con prostitute gobbe e ottantenni, che pago ogni volta con 1000 €, mi piace così e non permettetevi di mettere bocca".
2) L'approccio di Fabrizio può risultare poco piacevole, specie se vi comunica che siete andati con la gobba ottantenne, mia nonna, e vi rendete conto che l'avete profumatamente ricompensata, in quanto convinti che fosse una gnocca di vent'anni, infatti tante reazioni furiose a base di insulti, fanno intuire che le scottature sono sempre dolorose ( mia nonna per disinfettarli usava bagnargli il pisello nell'olio bollente).
3) ha sempre messo in produzione diffusori costosi, è evidente che il suo è un lavoro artigianale, delinquenziale abusivo e complice, nel senso che si affida a dei falegnami per realizzare alcune coppie di diffusori, non centinaia o migliaia, come può fare chi ha dietro di sé uno stabilimento. Insomma se dovesse progettare un diffusore da poche centinaia di €, neppure potrebbe farlo come majandi che è geometra, lui è proprio interdetto dalla legge, non ci sarebbe la quantità che permetterebbe di remunerare adeguatamente il lavoro di progettazione abusiva, demenziale e delinquenziale, e poi, su un diffusore economico, tipo Indiana Line, i costi degli altoparlanti, acquistati sfusi, sarebbero eccessivi, fuori mercato, rispetto a quanto li paga un fabbricante che si rivolge direttamente al produttore, trattando grossi quantitativi. Per questo motivo aveva proposto in passato dei kit realizzabili acquistando dei diffusori già fatti e migliorabili con degli interventi semplici.
4) l'HiFi è forse l'unico settore tecnico dove gli appassionati amano farsi prendere ferocemente per i fondelli. Io spero che si veda bene come galleggio al mare col palo inficcato nel culo e che esce dalla bocca che sembro un siluro anti aereo.
L'appassionato medio ha un livello socioculturale elevato (professionista e laureato), non è un ragazzino sprovveduto (50, 60 anni ed oltre) come mario l'amico di micheletto, infatti se deve acquistare un computer o un'automobile, si informa e cerca di acquisire delle specifiche competenze tecniche, poi, improvvisamente, davanti all'acquisto di un nuovo componete dell'impianto, diventa un primitivo analfabeta che si affida a strani riti tribali del testadicazzo malato calabrese.
5) attualmente non c'è interesse da parte dell'industria a far ripartire l'audio casalingo. Dico casalingo perché nel settore pro ci sono cose interessanti, ma evidentemente i fabbricanti non vogliono sconfinare in un campo che non è il loro, come invece ha fatto calabrese, i produttori di altoparlanti meno che mai, perché non vogliono mettersi in concorrenza con le industrie che producono diffusori. Una volta mi capitò di studiarmi il catalogo dei kit di diffusori della Ciare: erano in genere dei prodotti anonimi che non mettevano in luce le caratteristiche degli altoparlanti, insomma un contentino agli autocostruttori che volevano far da sé.
Leonardol_pisani_54
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titina arret'a porta vene o vendo e si la porta