misureaudio ha scritto:Ecco una lista di clienti che potrebbe far riflettere:
http://www.klippel.de/customer.aspSi tratta di coloro (industrie o persone fisiche) che utilizzano i sistemi di analisi Klippel.
Mi dico: molte di queste industrie avranno acquisito la tecnologia di misura Klippel da qualche anno, oramai. Probabilmente questo accadde prima che tale tecnologia fosse adottata,
anche. da TAA. Ora, a scorrere il sito di Klippel, se parliamo di misure fisiche e non di come suona la Musica, vediamo ben riorganizzati, alla luce delle moderne implementazioni informatiche e dell'attuale mostruosa potenza di calcolo disponibile a chi talora non sa come usarla, tanti contenuti di ricerca noti da almeno trent'anni.
Vedo anche che convivono nella lista dei clienti Klippel nomi come Magnat, Polk, Bowers & Wilkins. Mi chiedo, ulteriormente: è con le tecnologie che servono in produzione a tre marchi tanto differenti che una rivista crede di pubblicare alcunché di significativo circa la effettiva compatibilità di una cassa con la Riproduzione della Musica? E se le recensioni le scrivessero, già che ci siamo, Matthew Polk, John Bowers, Magnat gmbh? Perché no? Stesse tecnologie di analisi e prodotti diversissimi tra loro, in senso musicale, provenienti da chi, quelle tecnologie, le adotta in produzione. E pensano, con quelle stesse tecnologie, di farci una Rivista del Rinascimento Audio? Ma a che pro, per Magnat o Bowers & Wilkins, farsi dire, alla luce di tecnologie di misura così
"musicalmente" efficaci e correlabili, da una rivista, quali siano i difetti (musicali) del proprio prodotto, già lanciato sul mercato dopo essere stato progettato e verificato con quella identica tecnologia di misura? Per fortuna che l'esistenza di antinomie e paralogismi ce la insegnano i Filosofi...
Per affrontare il capitolo misure ci vuole, aimeh, la modellizzazione a componenti perfetti dell'intero sistema e di ogni singola parte considerando il sistema non invariante, modellizzazione che al mondo ha solamente moss.
Le misure non sono fuori gioco, le misure possono servire nell'ambito della "sperimentazione" ovvero di verifica di una ipotesi/tesi, verifica da effettuare in condizioni controllate ovvero in assensa di errori sistematici di dimensione di gran lunga superiore alla grandezza osservata.
Il tipo di misure che intendo sono osservabili ad esempio nell'ambito della Formula 1; ammettiamo di volere più carico aereodinamico, isolando il tale parametro andiamo a misurare certe cose confrontandole con lo stato della tecnica, la cosa non finisce l' però si può e si deve fare.
Consideriamo che attorno ad una formula 1 che vuole essere vincente, per fargli fare meglio cose del tutto note, ci son dietro 500 persone a tempo pieno per tutto l'anno.
Nel nostro mondo si vede subito cosa manca, la capacità/possibilità di isolare un solo elemento, cosa impossibile senza una modellizzazione dell'insieme fatta al riparo di errori madornali, e la conoscenza dello stato della tecnica.
La attuale conoscenza circolante di cosa sia un sistema per riprodurre suoni musicali mi fa affermare, senza tema di smentita, che siamo in una fase pre-scimmiesca!
E non sono certo qui a fare sensazionalismo!
Non dimentichiamo che non sappiamo perchè due semplici resistenza o due pezzetti di filo di 10 cm di lunghezza provocano i fenomeni che si osservano, ecco che dunque la scimmia deve ancora scendere dall'albero per quanto riguarda l'impiego di una semplice resistenza per elaborare segnali relativi al suono musicale.
Non dimentichiamo che il digitale, pur regolato da teoremi di scienza e da misure che mostrano l'intero processo come perfetto, è ad oggi un mistero scientifico nel suo non suonare come l'imperfettissimo vinile.
Con dr Paolo stiamo indagando e trafficando!