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dac

Messaggio da leggereda audiomagika » 18 set 2010, 17:01

Dopo tanta gestazione è nato un convertitore frutto del lavoro di Paolo Caviglia e di Lorenzo Russo e adesso ne possiamo parlare compiutamente.
Sono un paio di giorni che "gira" a casa mia, sono un paio di giorni che sto godendo come un matto con il digitale come mai accaduto prima.
Niente iperbole, nessun proclama, solo musica... restituita in uno spazio che al digitale era negato.
Ogni tempo è quello giusto, mai troppo affrettato e mai in ritardo, il suono è limpido e circondato da un silenzio che incanta.
Ogni strumento è meglio integrato nell'insieme e ogni leggera variazione di livello è resa come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Sembra accompagnarti per mano facendoti capire cos'è il digitale al massimo livello possibile. Non forza, non strilla, non mugugna mai e mai una singola nota viene "mangiata". Questo è un digitale che si fa ascoltare con tutta tranquillità, dove tutti gli altri impegnano, lui rilassa il cervello, lo svuota dallo sforzo di cercare appigli. Tutto è li, già esposto e finito.
Un'altra cosa quindi... un altro modo di vedere il suono numerico. Come i giradischi Moss fanno la strada da soli e si imperviano verso vette nemmeno intuibili da tutti gli altri, così questo dac non è paragonabile con nessuna macchina da me ascoltata, è un'altra cosa, un altro mondo. Paolo sei stato grande e grande è il lavoro di travaso di informazione teorico/pratica che Russo ha iniettato in questo lavoro. Si sente.
Posso allargarmi?
Se non si ascolta questa macchina è interdetta ogni possibilità di fruire del digitale. O così o niente.

ale
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Re: dac

Messaggio da leggereda drpaolo » 18 set 2010, 21:39

Sono un po' imbarazzato a partecipare ad una discussione in cui si parla in maniera così elogiativa di uno strumento audio da me realizzato; non che non sia consapevole di aver realizzato qualcosa di decente, ma il mio carattere mi porta sempre a prendere inconsapevolmente le distanze dagli elogi, memore del detto di mia nonna: chi si loda si imbroda.

Devo innanzitutto precisare che il DAC di cui si parla non è il classico prodotto dell'hobbysta, per quanto evoluto, che provando e riprovando mette assieme il classico accrocchio "ammazzagiganti", ma informo chi non mi conosce che sono un Dealer di una primaria Ditta multinazionale che produce anche standard di frequenza estremamente accurati e il laboratorio in cui lavoro è Laboratorio Metrologico riferito S.I.T. (Servizio Italiano di Taratura)per la frequenza (e altre grandezze elettriche).

Non mi sono quindi del tutto sconosciuti i concetti di clock accurato, rumore di fase e altre cosette consimili, con annessi e connessi.

Devo poi dire che Ale ha ben specificato:

...grande è il lavoro di travaso di informazione teorico/pratica che Russo ha iniettato in questo lavoro...


In effetti Lorenzo (Russo) è stato chiaro: bisogna che il segnale digitale riprodotto "occupi" lo stesso spazio temporale del segnale campionato; di qui la scelta di lavorare con convertitori "vecchi" in Zero Oversampling, non per le fisime del buon Kusunoki, ma per precisa scelta di mantenimento della storia spazio-temporale del segnale.

Tutto qui (e dimmi poco !).

In realtà l'apparente semplicità di un circuito Z.O.S. si scontra con il fatto che nel DAC in questione c'è un controllo a microprocessore con firmware proprietario (=mio), ci sono filtri ad altissima pendenza e a impedenza costante (ma non dove credete voi ;) ) e tutto un insieme di particolari accorgimenti, alcuni di diretta derivazione MOSS, altri utilizzati di mia iniziativa che -posso dire- non credo si trovino tutti insieme in alcun prodotto commerciale.

E' questo il segreto del buon suono ? Direi probabilmente di si, e ne sono contento !

Paolo
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Re: dac

Messaggio da leggereda audiomagika » 19 set 2010, 5:21

No no, un attimo...
qui non è piaggeria o peggio i soliti elogi d'affetto riservati agli amici....
questa è una macchina eccezionale, come eccezionale è il risultato che produce.
Il paragone con l'Audio Note 5 Sig. è già stato fatto dai Lorenzi, da me, molto più umilmente si è andata a scontrare con un convertitore dal costo di 25 milioni dell'epoca ecc ecc.
Il convertitore di cui stiamo parlando, come ho già detto, è un'altra cosa.
Quindi Paolo i complimenti te li becchi tutti!!!!!


ale
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Re: dac

Messaggio da leggereda drpaolo » 19 set 2010, 16:55

AudioNote DAC5 è una macchina eccellente, progettata da chi qualcosina forse l'aveva capito, come risulterebbe da quanto scritto sul manuale d'uso della stessa.

Music is a time continuum from start to end, which when broken is irreparably damaged and no amount of clever manipulation can ever restore it to its original time-frequency-amplitude duration or relationship, regardless of what the theorists may tell you.

As a result we have developed a way of excluding or bypassing all these corrective measures, to allow the conversion from digital to analogue to be done without any manipulation whatsoever.


Il problema del DAC5 è che la sezione digitale è costruita in maniera "semplificata" rispetto alla sezione analogica, che è estramamente sofisticata e costosa; forse proprio l'opposto di quel che serve (e che è cosa provata, come risulta dal mio DAC).

Intendiamoci: la pura sezione di conversione del mio DAC è apparentemente assai simile a una di quelle che si trovano in rete. L'integrato utilizzato è famosissimo e ha generato una miriade di implementazioni, di cui solo una è quella giusta.

Il problema è definire quale, ma con le linee guida di Lorenzo (Russo) e un po' di esperienza di tecnologia elettronica questo è stato fatto.

Tra l'altro l'implementazione corretta (che si trova descritta in rete) è -sempre in rete- sbeffeggiata da uno dei guretti che realizzano e vendono prodotti basati su quell'integrato e considerata "non funzionante" (si può ben vedere con quale lungimiranza :lol: ).

L'implementazione corretta (che realizza circa il 60% del circuito di conversione) conta però di un 40% di utilizzo originale di componentistica e di circuitazione non semplice da padroneggiare e da realizzare.
Qui si vede l'importanza del cosiddetto pensiero laterale, che trova soluzioni inconsuete ma molto ben performanti ai problemi reali, sicuramente superiori alle soluzioni classiche che -per inciso- si trovano implementate nell'AudioNote DAC5, ancorchè in maniera eccellente, ma meno performante rispetto al DAC di cui si tratta.

Questo parlando solo del circuito di conversione, perchè riferendoci al circuito di clock, che ritengo responsabile di cospicua parte delle prestazioni, devo dire che lo stesso (almeno quello attualmente usato) è stato messo in diretta comparazione con l'Anagram TimeLock, che è uno dei clock più sofisticati in commercio.

http://www.videohifi.com/21_digitalia.htm

Il modulo Anagram si trova all'interno del contenitore clock del mio DAC ed è direttamente collegabile, tramite lo stesso circuito di interfaccia ottimizzato, al convertitore.
Nei test fatti a Roma, utilizzando il Super Lettore CD MOSS, la differenza tra i due clock è stata imbarazzante, a netto sfavore dell'Anagram, che utilizza un approccio classico alla distribuzione del clock, in confronto al clock non meno complesso di mia produzione, che invece sfrutta i benefici del pensiero laterale. :)

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Re: dac

Messaggio da leggereda baby rattle » 19 set 2010, 19:28

Ho i miei dubbi che alla audio note abbiano capito alcunchè ed infatti il loro top è stato subito spazzato via, come fu spazzato via la CEC TL 0 meccanica di lettura top, prima con una modifica su essa stessa, successivamente con la sostituzione del platorello ed infine con una realizzazione ex novo e, si badi bene, la CEC funzionava su base sismica in massima configurazione con talco e piombo ed ulteriore sospensione con molle ad aria; sono dispositivi con tante furbizie per nascondere la spazzatura sotto il tappeto, nessuno al mondo può approntare alcunchè in analogico e tantomeno in digitale se non modellizza in un sistema non invariante, se non introduce concetti quali la sequenza e la congruenza e se non ci si spinge a non riferibili ipotesi che non trovano spazio nella scienza fisica.

Nonostante gli ottimi risultati non siamo certo all'aver esaurito le problematiche e le sperimentazioni, stay tuned!
.

Raphaèl maì amècche zabì almi
vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
se comprimi l'aria ti sei pippato l'onda
ad ogni scheggiatura del suono, ad ogni spigolo dell'onda corrisponde una fitta al cervello!
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Re: dac

Messaggio da leggereda audiomagika » 21 set 2010, 19:59

Nel pomeriggio altro bell'andare con questo convertitore.
Sapete che succede?
Succede che con musica con tanta portata energetica, grande orchestra, dove l'altro digitale faceva fatica a dipanare e a comprendere quel che la meccanica inviava a lui, questo sembra non fare una piega, sembra un maggiordomo inglese che fa quel che deve fare, senza affanno, senza correre, con un aplomb d'altri tempi.
I timbri sono bellissimi, le voci sono voci umane, il pianoforte non comprime mai e non è mai monocorde, insomma è un gran bel sentire. Finalmente dentro al digitale ci sono colori che fino ad adesso non gli appartenevano.
Non oso immaginare cosa riesca a fare quel convertitore che Paolo sta preparando, quello che sto ascoltando io è solo il prototipo...

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Re: dac

Messaggio da leggereda riverman » 27 set 2010, 16:42

Ciao Ragazzi,

Ieri sono stato a trovare Audiomagika e ho avuto l’opportunità di ascoltare il famigerato dac …

Sono rimasto piacevolmente colpito dalle performance assolute del convertitore .

Non mi dilungherei con la solita enunciazione densa di aggettivi audiofili privi di significato ma, in sostanza e non mi sembra di esagerare, la definirei come :

“la migliore espressione di un dispositivo musicale in ambito digitale” .

Oltre ad essere rivoluzionaria e controcorrente rispetto alle produzioni attuali, questo prototipo si fregia della assoluta mancanza di quelle “stranezze digitali” che affliggono il malcapitato astante …
Il messaggio è offerto con una semplicità e naturalezza disarmante, denso e ricco di sfaccettature in uno spazio che asseconda il realismo dell’evento in cui ci si immerge .

Per quanto mi riguarda mi “sbilancio con una standing ovation” per Paolo e Lorenzo per il mirabolante esito della prestazione e …

Se il buongiorno si vede dal mattino …
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Re: dac

Messaggio da leggereda audiomagika » 2 ott 2010, 17:58

Volevo riprendere a distanza di qualche giorno le impressioni su questo convertitore...
è talmente tanta la differenza di riproposizione tra questa macchina e qualunque altra passata da me che non è facile trovare aggettivi o metafore per rendere in qualche modo un'idea.
Prima cosa crea lo spazio. Che vuol dire che gli altri non lo creano? No, gli altri si limitano a far immaginare uno spazio espositivo più o meno dilatato. Qui lo spazio c'è già di suo. Gli strumenti ne fanno parte integrante a tutto vantaggio dei colori e delle espressioni musicali, dei dialoghi.
Le differenze dei luoghi dove è avvenuta la registrazione si manifestano con semplicità e manifestano caratteristiche che altri dac rendono inadatte alla fruizione "naturale" dei soggetti.
E' talmente sonoro, talmente incisivo e insieme rilassato e di semplice ascolto che incanta già dalla prima nota.
Non ha bisogno di tempo di assuefazione, non da indizi, non fa mai fatica a farsi ascoltare. Accompagna lo svolgimanto con naturelezza. Le escursioni in frequenza sono gestite senza scalino alcuno, tanto da non far soffermare mai l'attenzione sulle quantità.
E' un professionista, quel che fa lo fa con diligenza e passione, è impegnato e sorridente. Lavora come un matto ma sembra non sentire fatica.
Seconda cosa... sapete che fa?
E' meno stereo di qualsiasi altro dac abbia ascoltato. Rende coeso il riprodotto, i diffusori non sembrano collegati da cavi diversi, stare lontani fra di loro e raccontare ogniuno una singola storia delegando il cervello di immaginare lo scenario e a fare ipotesi.
C'è già il tutto perche tutto è già esposto.
Delle voci ho giù parlato in altri post...vorrei fare un accenno al pianoforte il quale ridiventa uno strumento percussivo e ricchissimo di colori che vengono inibiti da altri dac. Occupa spazio definito, già definito. Lo strumento prende solo il posto che prima era vuoto ma sempre ben percepibile. I timbri sono bellissimi, definiti e intensi.
Terza cosa... sapete cosa mi accade per la prima volta? Che non ho la smania del brano da ascoltare, prima cambiavo cd come un forsennato perchè non trovavo mai il suono. Adesso tratto il cd come il vinile... lo ascolto tutto, brano dopo brano, adesso me lo sento complice.
Insomma è stupefacente e ogni volta rende il digitale finalmente ascoltabile e godibile tanto da non crederci che poteva essere così.

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Re: dac

Messaggio da leggereda drpaolo » 19 nov 2010, 16:34

Ecco finalmente le foto del DAC ultimate, "tutto a tubi" ! :D

Immagine

e poi (vista laterale):

Immagine

La base è costituita dalla "ciabatta" descritta in altro post.

Paolo
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Re: dac

Messaggio da leggereda baby rattle » 19 nov 2010, 19:50

drpaolo ha scritto:Ecco finalmente le foto del DAC ultimate, "tutto a tubi" ! :D

Immagine

e poi (vista laterale):

Immagine

La base è costituita dalla "ciabatta" descritta in altro post.

Paolo




Suona bene solo a vederlo!
.

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vede signor norico nordata, il problema è questo: se io le fornisco le spiegazioni, Lei le capisce?
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