La prima cosa che "salta all'orecchio" (scusate l'abominevole licenza espressiva) è che l'inserimento dell' Isol-8 sembra portare alla percezione di un leggero, quanto facilmente avvertibile,
abbassamento del volume complessivo d'ascolto.
L'impianto sembra suonare, come dire, leggermente più "piano" di quanto non faccia quando collegato al filtro passivo (o direttamente alla rete elettrica).
Ovviamente, sulle prime, si potrebbe essere indotti a pensare a una "compressione" non voluta, e di certo non ricercata, del suono e della delicata componente dinamica dello stesso...ma si scopre,
seguendo con attenzione il fluire delle note, che questa in realtà non si verifica.
Facendo un'analisi "spannometrica" dei picchi dinamici, con o senza l'inserimento dell'Isol-8, in realtà non si trova/percepisce
compressione nella macrodinamica...solo l'impianto può sembrare esprimere un suono "meno forte" di quanto prima percepissimo effettuando l'ascolto con, ovviamente, la medesima regolazione di volume.
Un male?
Personalmente non lo reputo tale. Si nota infatti rapidamente, dopo una prima perplessità iniziale, quanto si possa percettibilmente
spingersi oltre col volume, rispetto all'ascolto senza Isol-8, prima che intervenga quella saturazione/fastidio al nostro orecchio che segna inequivocabilmente il limite tra ampio coinvolgimento musicale e marcato fastidio.
La prima spiegazione(ammesso che lo possa davvero essere ovviamente) del fenomeno che mi verrebbe in mente sarebbe quella di un sistema di riproduzione
afflitto quindi da minor distorsione. Questo si traduce nella possibilità di sfruttare pressioni maggiori a parità
di saturazione (dell'orecchio non dell'ambiente ovviamente)..o, semplicemente, di concedersi ascolti più riposanti (e prolungati) al normale volume cui siamo soliti ascoltare.
Passerei quindi a un altro aspetto sempre molto legato, secondo la mia ancora modesta esperienza, alla percezione della macrodinamica complessiva del sistema di riproduzione sonora. L'inserimento dell'Isol-8 potrebbe indurre a pensare a una limitazione/compressione della stessa (della macrodinamica intendo)
se diversamente interpretato. ECCO PERCHE' CI VUOLE L'INTERPRETE BEBBO
Tale aspetto è relativo ad alcune considerazioni sulla fondamentale riproposizione della gamma bassa quando si richiedono, al sistema di riproduzione, picchi dinamici di considerevole impatto e coinvolgimento.
Vi posso dire che, personalmente, ho verificato un modo differente di porre questi passaggi rispetto al collegamento diretto alla rete o mediato dal filtro passivo (che ricordo essere senza trasformatori d'isolamento...solo celle R-C-L).
Le "bordate" dinamiche in gamma bassa, con l'Isol-8, non vengono propriamente alleggerite non fraintendetemi...ma la sensazione rimane comunque quella di un leggero
minor impatto viscerale in certi frangenti. C'è invero da chiedersi se questa sensazione di leggero minor impatto non sia semplice
mera conseguenza della restituzione di una ben avvertibile maggior
articolazione e controllo della gamma bassa.
Nel senso...sorge in me il dubbio che la sensazione di "maggior impatto" altro non sia, spesso,
l'esternazione di una minor articolazione che porta a lievi (ma avvertibili) code e/o slabbrature che fungono da rinforzi.
Articolazione quindi dicevamo....per quel che mi riguarda l'incremento della stessa è facilmente avvertibile. Certe sfumature e passaggi si fanno più definiti, puliti e naturalmente (nel senso proprio con maggior naturalezza e veridicità) evidenziabili.
Ora, riguardo queste prime considerazioni, posso affermare che ho sempre trovato l'ascolto di musica sinfonica, da camera, Jazz e leggera preferibile con l'Isol-8 inserito...che donava maggior
precisione e raffinatezza al risultato.
Non nego che, con un certo tipo di Rock, si possa preferire, ai fini del coinvolgimento più votato alla pressione e all'impatto della musica, una riproduzione più "ignorante" (capite bene ovviamente cosa posso intendere con questo termine..)del messaggio musicale. Sacrificando coscientemente una superiore articolazione e una maggior sensazione di raffinatezza d'insieme in virtù della sensazione/percezione di un maggior impatto
alle "viscere". BOTTA DE PANZA CON SCOREGGIA LATENTE
Come dicevo all'inizio...i cambiamenti vanno considerati
in relazione anche ai differenti contesti musicali a cui si vanno ad applicare.
Fatto questo...e fatte le proprie considerazioni anche sulla tipologia di musica che siamo più soliti ascoltare o che amiamo particolarmente valorizzare nell'ambito della riproduzione domestica...
si fanno le proprie scelte. E QUELLO CHE HA DETTO BEBBO...SCUSI?
Mi rendo conto che si potrebbe fraintendere quanto scritto e pertanto
ribadisco che non si percepiscono veri alleggerimenti o perdite di energia nella gamma bassa...solo è facile cogliere leggere differenze nel modo in cui questa viene
porta. Per esempio, come detto, se cerchiamo in qualche modo di analizzare con attenzione i singoli picchi in gamma bassa in modo
"conscio e razionale"...questi non sembrano difettare in alcun modo in quanto a estensione, energia e solidità rispetto al riferimento passivo (o col collegamento diretto). Solo la sensazione di impatto complessivo può risultare differente e va valutata secondo i propri parametri.
TUTTO QUESTO EMERGE DALLE MISURE
Ma non perdiamoci oltre su queste precisazioni in quanto questi erano solo due primi aspetti sui quali volevo porre l'attenzione. Veniamo quindi a un differente punto che forse rappresenta uno degli aspetti migliorativi più sensibili apprezzati nel mio impianto...
la microdinamica.
Già perchè se la macrodinamica può dar adito a differenti interpretazioni e preferenze...l'attenzione microdinamica si rivela, secondo la mia esperienza ovviamente, semplicemente superiore.
Gli splendidi infiniti piccoli/medi passaggi di livello (che tanto rendono emozionante e "vivo" l'ascolto per quel che mi riguarda)...a partire dai più minuti e deliziosi, quelli magari più sfumati avvertibili in secondo piano...sono tutti porti con una lucidità, una vividezza e un'"attenzione" maggiore chiaramente avvertibile.
LI PUOI MISURARE MA SOPRATTUTTO LI DEVI RAPPORTARE ALLE SCOREGGINE
La sensazione è quella di poter
"vedere", e in qualche modo seguire nello spazio, con maggior semplicità (sembra servire minor attenzione per coglierle...), le molteplici variazioni di colore/intensità sonora all'interno del quadro globale. I più piccoli "movimenti" sonori (sia nelle variazioni di intensità che spaziali) vengono restituiti
con maggior luminosità. IIN SEGUITO GEFRUSTI INVENTERA' IL CANNOCCHIALOMETRO A BUIO PESTO
Passiamo quindi ad un aspetto che, in parte, si lega molto a quest'ultimo punto per quel che mi riguarda...ovvero
il "movimento" delle note nello spazio virtuale riprodotto in funzione della loro intensità e del tempo. L’allegato siciliani 5 t.jpg non è disponibile
Personalmente non so trovare le parole corrette per descrivere l'impressione di un fenomeno percettivo...ma spesso adoro
"guardare" e "seguire" le note di uno strumento che si "muovono" nello spazio tridimensionale virtuale in funzione della loro intensità e del loro decadimento...fino a scomparire, in qualche modo "estinguersi", in un punto dimensionalmente preciso spesso anche distante dalla sorgente sonora virtuale di partenza. E' sempre coinvolgente notare come, al suono di uno strumento che incrementi la sua intensità, corrispondano delle note che
"fisicamente" e "visivamente" sembrano muoversi,
con differente velocità intensità e direzione, nello spazio...quasi a voler schizzar fuori dal piano sonoro in cui lo strumento era "costretto" per irrompere e permeare l'intera scena secondo forme, volumi e direzioni ben rilevabili. L’allegato siciliani 5 t.jpg non è disponibile
Ecco le "volumetrie" di questi movimenti sonori e la percezione degli stessi che si intrecciano a formare un tessuto comune si rende a mio avviso più avvertibile grazie all'Isol-8. La sensazione/percezione è quella, per usare un termine sicuramente non corretto ma che può dare un'idea, di un aumento di risoluzione del particolare che aiuta a delineare
forme, volumetrie e "colori" nell'aria. ANCHE QUESTO, COME SAPREMO IN FUTURO, FU PERFETTAMENTO MISURATO COL ROMORE ROSA CORRELATO
Questo aspetto trova, a mio modesto avviso, implicazione diretta nella riproposizione della scena.
Devo riportare che, rispetto al mio riferimento passivo, non ho rilevato incrementi apprezzabili
in altezza o larghezza (rilevabili invece rispetto al collegamento diretto alla rete) quanto percepibili differenze nella scansione dei piani scenici nel senso della profondità e un lieve incremento della stessa.
In realtà quello che parrebbe maggiormente modificarsi, in relazione a quanto sopra descritto, è proprio la possibilità di individuare con maggior naturalezza
i differenti movimenti sonori che "scansionano", nel senso della profondità, i diversi piani della scena (in altri termini potremmo definirla una maggior separazione degli esecutori nel senso della profondità).
Evitando quindi, per quanto concesso dal software ovviamente, appiattimenti scenici. Potremo altresì definirlo un piccolo aiuto votato all'incremento della
creazione dell'inganno della tridimensionalità.
COME DICECINO IL CREAINGANNIMETRO DEL GEFRUSTI E L'AFFLATO DEL BEBBO
A onor del vero non posso esimermi dal menzionare una sensazione che si è verificata in sporadici ascolti e che ha fornito, per il momento, indicazioni di merito
contradditorie. Se è vero che la scena in qualche modo sembra farsi più profonda (e con più accurata scansione dei piani sonori e degli esecutori) è anche vero che è capitato di avvertire un certo
arretramento/allontanamento dell' evento sonoro che non sempre risulta gradito.
Per citare un esempio ho riscontrato tale percezione durante l'ascolto di un disco con singola voce accompagnata da chitarra acustica in primo piano.
NA' VOCE, NA' CHITARRA E 'O POCO E LUNA
In questo caso specifico l'inserimento del filtro (attivo) introduceva quasi un lieve allontanamento percepito dell'esecutore...e questo, durante un ascolto per certi versi
a carattere intimistico di sola voce e chitarra, non risultava gradito al mio orecchio
ai fini del coinvolgimento emotivo.
Perplesso da questa situazione ho successivamente passato in rassegna numerosi altri dischi che musicalmente si rifacessero a quella struttura (quindi voce e chitarra in primo piano...o comunque voce in campo ravvicinato) non riscontrando ulteriormente questo "fenomeno" ma ottenendo solo effetti migliorativi.
Mi è capitata poi, paradossalmente, simile sensazione di "allontanamento" con un brano strutturalmente (sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista della registrazione molto "elettronica") completamente differente come può risultare essere un preciso brano di
Garbarek ( sarebbe in sostanza il nostro garbarecchia) all'interno di Rites.
Come detto le indicazioni in tal senso sono state contradditorie (non riuscendo ad individuare un vero e proprio "
comportamento" particolare nei confronti di una specifica tipologia di evento riprodotto) ma mi sembrava corretto riportare comunque all'attenzione la sensazione. Eventualmente mi riservo di tornarci in seguito.
Passerei quindi ad una breve analisi delle eventuali differenze introdotte dal punto di vista del
bilanciamento timbrico. Devo dire che sostanzialmente la timbrica non viene alterata dalle differenti modalità di collegamento alla rete ma si possono comunque evidenziare certi
concetti ad essa attinenti. In primo luogo abbiamo già esaminato le differenze percepibili nella riproposizione della gamma bassa...e questa comunque, in qualche modo, incide nella percezione del bilanciamento timbrico complessivo.
Quello di cui non abbiamo parlato è però una differente capacità di trasmettere le sottili sfumature espressive e di "colore" del messaggio musicale...con percepibile valorizzazione, in particolare,
dei legni, delle corde metalliche della chitarra acustica, del triangolo...e di altri strumenti ancora. In qualche modo questi strumenti vengono restituiti con una maggior ricchezza espressiva che trova immediato riscontro nella sensazione di maggior veridicità dell'evento.
[color=#FF0000]Le voci gravi sembrano poi giovarsi[/color], in particolar modo, di una maggiore "densità"...concetto invero così difficile da spiegare ma così semplice da cogliere.
La voce del grande Fabrizio, per citare un esempio a tutti noto, acquista in canzoni come "La Domenica delle Salme" e "Hotel Supramonte" ancora maggior
spessore "volumetrico" ed espressivo...con la netta sensazione di poter cogliere con maggior semplicità e naturalezza le più delicate, numerose, sfumature espressive della sua complessa intonazione.
La sensazione è quella, per usare un'espressione metaforica invero usata ed abusata, della restituzione di una tavolozza dei colori più ampia e ricca a disposizione del nostro orecchio e pronta per esser colta.
Passerei ora ad una differente considerazione erroneamente solo accennata fino ad ora e che, secondo il mio punto di vista, si inserisce marcatamente nella valutazione. Mi riferisco all'importanza e
l'incidenza del software ai fini delle valutazioni e del risultato percepito. L'assunto di base che tutti sappiamo è che quel che non c'è (di inciso ovviamente) non si può certo tirar fuori.
SI MAPPERO' COSA C'E' INCISO?
BEN SAPPIAMO CHE APPRODEREMO AL DISCHETTO LINCETTO
Questa, così banale invero, considerazione porta, a mio personale avviso, a possibili situazioni di
valutazioni contrastante in termini di risultato percepito. E ALLORA PERCHE' GEFRUSTI AVREBE INVENTATO IL COSTRASTANZIMETRO A RIFLESSO INCONDIZIONATO?
Cercherò di spiegarmi meglio;
Con incisioni di qualità,
ricche di tutti quei riverberi ambientali che tanto risultano fondamentali nella creazione del "magico inganno" di una maggiore veridicità dell'evento riprodotto, ho sempre (o quasi) riscontrato come migliorativo l'intervento di un filtraggio dell'alimentazione (attivo o passivo che sia).
In questo contesto di qualità un incremento percepito della definizione dei contorni e delle volumetrie sonore, unito a una maggiore "pulizia"
infrastrumentale (se vogliamo definiamolo pure con l'espressione del
"nero" o del "vuoto" infrastrumentale), apportava sempre maggior piacere percettivo ai fini dell'ascolto.
E' LA RIPROPOSIZIONE, MUTATIS MUTANDIS, CON O SENZA ELASTICIS, DELL'UOMO NERO, DELL'UOMO VUOTO
Questo però, mi ripeto, in quanto l'introduzione di una minor quantità di "rumore" esterno rendeva avvertibili, con maggior semplicità definizione e pulizia, tutti quei riverberi e rumori ROSA, presenti in sede d'incisione e in essa riportati, che aiutavano a ricreare l'inganno della veridicità dell'evento.
Nel caso in cui il software utilizzato risulti invece gravemente privo delle
FONDAMENTALI informazioni ambientali O DI INFORMAZIONI A 24 MICROFONI MISCUGLIO si può verificare come, l'introduzione di un sistema di filtraggio (secondo la mia esperienza personale), possa portare potenzialmente
a differenti conclusioni/interpretazioni in merito alla piacevolezza di risultato.
MINCHIA, E' COME SE NON SE NE POSSA USCIRE!
Paradossalmente si può arrivare infatti a verificare come una minor definizione dei contorni e dei volumi sonori (e quindi una minor separazione tra gli stessi), unita ad un
minor silenzio infrastrumentale , possano essere percepiti come, in minima parte, parzialmente suppletivi alle mancanze sopra citate.
In altre parole, volendo estremizzare il concetto, è come se contorni più sfumati e un certo incremento percepito del rumore contribuissero,
paradossalmente, a limitare la mancanza di una reale (nel senso di realmente presente nell'incisione) ariosità/presenza ambientale.
In termini di risultato percepito, una registrazione senza informazioni di carattere ambientale (echi, riverberi, piccoli rumori in ambiente...etc etc) può
sembrare quindi quasi giovarsi, ai fini di una percezione più simile a un contesto di realtà, di una minor pulizia e definizione del quadro.
EMBRARE QUASI QUINDI DELLE RISONANZE MUTE PARALLELE MAJANDATE CHETTELODICOAFFA'
Forse sono mie degenerazioni mentali...non fateci caso.
MA NO...MASSU'...NON FACCI COSI...CONTINUI, PREGO
Questa precedente considerazione
(plausibile o semplicemente folle che sia) la inserisco, personalmente,
a semplice conseguenza di una realtà d'ascolto che ho più volte verificato, nell'ambito del suono riprodotto, nei casi in cui questo risulti gravemente manchevole proprio nella restituzione ambientale....ovvero la
marcata ed istantanea percezione di finzione.
Quando "osservo" uno strumento (riprodotto) suonare, perfetto, nel vuoto
e nel nulla più assoluti (come
sospeso in una dimensione asettica e irreale), come la mancata presenza di riverberi nell'aria immediatamente trasmette, non posso che percepirlo come irrimediabilmente
finto. Comunque ogni persona può trarre poi le proprie valutazioni/considerazioni in tal senso calandole nella propria realtà percettiva. Anzi, sarà meglio chiudere quest'inutile divagazione.
VEDI CHE SUCCEDE A SPINGERSI DA SOLI OLTRE IL BEBBO?
In via di conclusione permettetemi una considerazione sulle
diversità percepite in funzione della diversa frequenze di rete selezionata. Queste sono risultate, al mio orecchio, relative esclusivamente alla percezione dinamica del suono. La mia preferenza , come segnalato all'inizio di questo intervento, è andata alla soluzione dei 100Hz proprio in relazione alla sensazione di una sensibile maggior dinamica percepita.
In ultimo una, credo importante, notazione nei confronti della
"velocità" percepita.
SE LA VELOCITA' DEL VAFFANCULO COGLIONE FOSSE STATA SUPERIORE ORA IL MONDO SAREBBE DIVERSO
In qualche modo, con l'Isol-8, gli attacchi, nei passaggi dinamici più impegnativi/violenti, sembrano comunque farsi di un'inezia più lenti rispetto riferimento passivo (che sembra invece, dal canto suo, non pagare percettibile dazio rispetto al collegamento diretto alla rete). A tal riguardo mi riservo comunque di
indagare ulteriormente con futuri ulteriori confronti...ma, come scritto per altre considerazioni, mi sembrava corretto riportare anche tale sensazione.
Volendo quindi trarre alcune
macro-considerazioni sintetiche sul "confronto" tra i due filtri da me provati direi che si possono individuare questi elementi fondamentali:
Macrodinamica: La restituzione della macrodinamica da parte del filtraggio attivo è da valutarsi personalmente con attenzione in funzione di una diversa percezione della stessa rispetto a quella restituita del filtro passivo da me utilizzato (rivelatasi del tutto simile al collegamento diretto).
In qualche modo attinente al contesto Macrodinamica riporterei anche la notazione, citata poco sopra, relativa all'apparente diversa velocità degli attacchi più impegnativi.
Microdinamica: La microdinamica restituita dal filtraggio attivo è stata da me percepita come semplicemente superiore a quella espressa dal filtraggio passivo.
Pulizia, focalizzazione, separazione ed "attenzione" ai particolari: La restituzione di questi parametri, da parte dell'Isol-8, è avvenuta, secondo me, con qualità ancora maggiori rispetto al riferimento passivo (quest'ultimo comunque valutato come chiaramente superiore a confronto col collegamento diretto alla rete)
Restituzione della scena: Molto simili, per quel che riguarda, le due soluzioni di filtraggio...con le notazioni "critiche", esposte sopra, relative all'Isol-8.
Bhe...direi che per il momento non mi viene in mente altro (ma dato che è la seconda volta che scrivo il tutto potrei essermi dimenticato qualcosa)...nel caso aggiungerò in seguito.
Ovviamente se ci sono domande o chiarimenti resto a disposizione,
Un caro saluto,
Luciano siciliani succhiagliani
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Modificato da - ACROBAT il 03/12/2006 03:49:11