E' la prima volta, da quando scrivo di alta fedeltà, che voglio parlare del suono delle sale di una manifestazione. E poi vi avevo promesso di parlarvi delle 5 sale meglio suonanti … e delle 5 peggio suonanti. Non mi sottrarrò certo a questo compito, che ogni promessa è debito.
Prima, però, dobbiamo parlare di alcune cose che si sono verificate (e sempre si verificano) in questo tipo di manifestazione e che sono decisamente storture che andrebbero corrette.
La prima riguarda la maleducazione del pubblico che rumoreggia, non silenzia i telefoni portatili e, è capitato, risponde persino al telefono senza neanche degnarsi di uscire dalla sala nella quale altre persone cercano di ascoltare ciò che arriva dall'impianto.
Continuiamo su quest'argomento per segnalare la ancor più grave maleducazione degli espositori che parlano a voce alta tra di loro o coi visitatori, disturbando ancora una volta gli ascolti. Tanto vale, a queste condizioni, lasciare l'impianto spento.
A tal proposito, arriviamo al terzo problema; voi entrate in una saletta che in quel momento è silenziosa. Vi sedete, pronti ad ascoltare, ed il gestore se ne frega altamente, fingendo di non vedervi. Si vede che in quel momento non ha voglia di ascoltare musica e vuole dimostrare all'universo mondo di aver sbagliato mestiere. Non si capisce per quale oscuro motivo abbia deciso, un giorno, di spendere decine di migliaia di euro per affittare una sala al Monaco High End, piazzarci un bell'impiantone stereo e poi non farlo suonare.
Vogliamo parlare di quelli che si prendono le pause, chiudono le stanze per qualsivoglia motivo e voi dovete tirare dritto, senza poter ascoltare l'impianto che vi interessava? Chi per una riunione coi propri clienti rivenditori (al bar non sarebbe un'idea migliore, così magari un vostro incaricato continua a dimostrare il vostro giocattolo?), chi perché ha fame o, torniamo al punto di prima, è stanco di ascoltare musica. Domenica mattina siamo entrati in una sala che conteneva prodotti di gran nome, per ascoltarli e cosa ci hanno detto? Tornate tra un quarto d'ora, siamo in pausa! Ma vi pare? Poi si lamentano che i reporter saltano qualche nome, ogni tanto. Sappiate, cari amici, che se io passo e trovo chiuso, dovendo scattare centinaia di foto, difficilmente posso tornare a trovarvi. Mi manca solo di segnarmi gli assenti, come a scuola. Sarete più fortunati la prossima volta.
E adesso, scusatemi ma devo parlare della musica che si ascolta solitamente. Una roba indecente. Prima c'era la moda delle vocine accompagnate da un solo strumento, così qualsiasi conino amplificato da un single ended da 3 W poteva emettere qualche vagito e magari con poca distorsione, per la felicità dell'audiofilo intimista. Ora, posto che questa moda regge ancora, si sta virando presso il rumore fine a sé stesso. Insulse musichette elettroniche che hanno il solo scopo di spaziare lungo buona parte dello spettro audio, per far sentire che c'è il basso, il medio e l'alto. Ma dai? Una cosa inaspettata! Ma la musica? Capire se sto ascoltando qualcosa di plausibile attraverso musica sintetizzata è impossibile. Che la vostra cassa faccia “bum!” o “zin!” è cosa della quale poco può interessare chi ascolti il vostro impianto. E Diana Krall? Bella donna, niente da dire. Per il resto deve averla inventata qualche produttore di hi-fi, che sembra suonare sempre bene. Tra lei e Sarah McLachlan col suo “Angel” e Jennifer Warnes col “Famous Blue Raincoat” abbiamo fatto le tre Grazie ma ci siamo anche fracassati … le orecchie.
Anche qui, come in altre manifestazioni, ci si pesta i piedi col volume tra salette attigue e non solo. Tu sei lì che ascolti un violoncello e quell'altro parte con “Money” a volume spaccatimpani …
Guai a mettere un brano di sinfonica, si spettinano i coni dei diffusori, si disturbano gli acari nella moquette che stanno riposando tranquilli. Qualcuno azzarda ogni tanto del Rock e viene voglia di saltargli al collo ed abbracciarlo. Come anche chi, sebbene non si complichi la vita, mette un vinile di Ella Fitgerald, con o senza Louis, un Willie Nelson con Johnny Cash. Cose facili anche queste, tutto sommato, ma almeno belle da sentire, che uno si siede, tira il fiato e riacquista fiducia nell'umanità.
Adesso veniamo a noi, come si suol dire. Per i motivi di cui sopra, non sono riuscito ad ascoltare tutto ed alcuni impianti che ho ascoltato suonavano musiche indecenti. Di solito ho aspettato la fine del brano che suonava, speranzoso nel il seguente. Se le cose non cambiavano, mi alzavo e me ne andavo. Avevo con me il mio CD test ma praticamente nessuno chiede più se si vuole ascoltare qualcosa di proprio. Il motivo non si sa. Diciamo che se molti si davano da fare almeno a cambiare CD o vinile, altri lasciavano fare ad computer. Che poi viene da chiedersi per quale motivo si esibiscono Hard Disc pieni di musica da scoppiare e poi ti fanno sentire il solito trenino di Masekela, quando va bene?
L'abbiamo già scritto ma vale la pena di ribadire che i giudizi sono sul comportamento globale degli impianti ambientati in situazioni diverse dalle ideali, il cui suono è soggetto ai capricci della corrente elettrica del momento ma, soprattutto, dipende dalla musica ascoltata. Dovete fare affidamento sull'esperienza del vostro reporter, che ha cercato di fare la tara a tutto il possibile, per estrapolare qualità o difetti da ogni singolo setup.
Su Internet abbiamo già letto tutto ed il contrario di tutto, come al solito. Qualcuno ha anche scritto che Monaco ha decretato la morte del CD, che si ascoltava solo computer music. Secondo me non solo non è andato a Monaco, ma non ha neanche guardato le foto. Il giradischi era quasi ovunque presente ed il classico lettore CD era ancora diffusissimo. Addirittura ho notato due costosissime meccaniche CEC TL0X in diverse salette. Mah …
Saremo sintetici, che recensire un impianto in queste condizioni è davvero ridicolo.
Salette migliori, in ordine casuale e non di merito. Sono più di 5, abbiate pazienza:
Bip