Emissione stereofonica ideale...e reale
Il blog di Ambrosini
inviato: 07 Mag 2015 7:16 am Oggetto: Ads
motxam
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Inviato: 03 Mag 2015 23:38 pm
Oggetto: Emissione stereofonica ideale...e reale
Un post indirizzato non solo a chi ha nozioni di acustica ma anche a chi non avendole ha però curiosità di comprendere (cosa che necessita sempre un poco di fatica e umiltà...) quanto i nostri sistemi distano dall’ideale.
Cosa si intende come “emissione acustica ideale” ?
Analizzeremo l’emissione di una singola sorgente in quanto ciò non comporta differenze (supponendo appunto un caso ideale) rispetto all’emissione con due sorgenti salvo che per l’errore implicitamente insito nella stereofonia ovvero il battimento tra i segnali emessi dai due diffusori a frequenze la cui lunghezza d’onda è paragonabile alla distanza tra gli stessi.
Vediamo ora di fissare alcuni punti universalmente riconosciuti: -la riproduzione ideale di un segnale deve avvenire senza nulla togliere ne aggiungere al segnale medesimo
QUALO SEGNALO? CAZZU E' 'STO SEGNALE?
, per fare ciò andrebbero eliminate tutte le riflessioni ambientali...occorrerebbe quindi ascoltare in una camera anecoica che supporremo pure ideale...(ovvero totalmente assorbente a tutte le frequenze audio) -per riprodurre il segnale supporremo l’esistenza di una sorgente ideale ovvero una sorgente puntiforme con emissione a 360° senza quindi alcun baffle...
a 4 pi greca steradianti n0n ci arriva, è ZOPPO di radianti CCI
un punto capace di emissione indistorta e di risposta in frequenza perfettamente lineare per tutta la gamma audio (20Hz - 20KHz).
Chiediamoci ora...quale di questi due punti è, almeno per sommi capi, realizzabile in un domestico ambiente di ascolto?
Ovviamente nessuno. Certo...se avete una stanza dedicabile in esclusiva all’ascolto potreste anche realizzarvi una camera anecoica (ben lungi dall'essere ideale) in casa ma poi?
La sorgente puntiforme con risposta che copre l’intera gamma audio è quanto di più assolutamente irrealizzabile nella realtà.
Occorrerà quindi cercare un altro modello ideale (anche questo universalmente riconosciuto come tale) che però “incontri” maggiormente quanto possibile realizzare...si approda quindi alla sorgente puntiforme che emette su un angolo solido semisferico di 2π steradianti (180° SGEMBI) supponendo un baffle infinito su cui tale sorgente è montata.
Va sottolineato come anche questo modello sia perfettamente ideale come il precedente. Quali i passi avanti rispetto alla prima modellizzazione?...beh...qui almeno abbiamo un pannello (per quanto infinito...) su cui possiamo supporre montata una sorgente dotata di una massa e di un equipaggio mobile che trasduce un segnale elettrico in uno acustico ma...ben lungi dall’avere la necessaria estensione in frequenza e linearità se supponiamo per un attimo che tale sorgente sia reale... Inoltre abbiamo fatto un passo avanti E TRE INDIETRO rispetto all’esempio precedente anche come ambiente: almeno una parete la possiamo supporre non assorbente (purché sia infinita...). Diciamo però che se aveste qualche milione di euro da spendere potreste avvicinarvi ad un ambiente prossimo all’ideale di questo modello incassando al centro del muro il vostro unico altoparlante (ideale...) un muro che deve avere una delle due dimensioni (la minore delle due...) di almeno 8,5m se volete riprodurre correttamente l’intera gamma audio fino ai 20Hz dopodiché vi rimane solo da rendere totalmente anecoiche le rimanenti 5 pareti...facile no? Come vedete siamo ancora nella fantascienza... Se a questo punto vogliamo ulteriormente avvicinarci al caso di un sistema diffusore/ambiente effettivamente realizzabile non vi sono più modelli ideali ma occorre scendere a compromessi...vediamo quindi quali tra questi sono maggiormente accettabili.
Dal momento che per ascoltarci un disco non credo che nessuno sia disponibile a costruirsi una camera anecoica (...e tale soluzione sarebbe valida solo SE si avesse a disposizione un diffusore a gamma intera ovvero con un’estensione sul basso da eccellente sub-woofer...oltre che progettato non tenendo conto dei rinforzi ambientali...quindi mal progettato...) ci adegueremo a quello che è il nostro ambiente di ascolto cercando di ridurne il più possibile le riflessioni in gamma medioalta (quelle a cui l’orecchio è più sensibile) e individuando principalmente quali e quanti rinforzi sul basso avremo dalle pareti (perchè le pareti le avremo comunque sempre...) in funzione delle dimensioni della stanza per poter scegliere adeguatamente il diffusore anche in funzione della sua estensione in frequenza.
Se avete quindi solo due rinforzi anziché tre si sceglierà un diffusore con maggiore estensione sul basso.
Come da modellizzazione ideale la miglior soluzione per evitare diffrazioni e riflessioni posteriori sarebbe “murare” il proprio diffusore, questo però comporterebbe squilibrio in gamma media su diffusori NON progettati per essere su baffle infinito (lo si fa talvolta in studi di registrazione professionali ma a fronte di una equalizzazione mirata alla massima linearità finale...) e quindi non potendo sfruttare tale soluzione ma volendo sfruttare il rinforzo di una parete vicina per estendere e al contempo linearizzare la risposta in gamma bassa le soluzioni sono due: o avvicinare il wf a pavimento o avvicinarlo alla parete posteriore.
Sui libretti d’uso dei diffusori Grundig si va in questa direzione consigliando l’installazione con diffusori appesi a parete a 1-1,5m da terra. Questa soluzione trova perfetto riscontro nelle distanze X e Y del mio metodo ponendo in tal caso la distanza Z come distanza dalla parete alle proprie spalle.
Come sapete le tre distanze sono intercambiabili anche se la distanza minore, delle tre del metodo, sarebbe opportuno fosse sempre o quella posteriore al diffusore o quella relativa all’altezza dal pavimento in funzione di quanto previsto dal progetto del diffusore...(vi ricordo che le distanze vanno sempre misurate dal centro del wf...). Per fare qualche esempio le TL800, causa distanza critica dal pavimento del mid-basso in cassa, vanno vicine al pavimento e lontane (1m) dalla parete posteriore altra eccezione sono le aktiv 40 e 50 che vanno installate in modo simile alle Telefunken mentre tutti gli altri diffusori Grundig di quel particolare periodo (78-79) beneficiano della vicinanza della parete posteriore audiorama comprese (che altrimenti sono senza basso e senza corpo). Rispetto all’installazione consigliata sui libretti Grundig personalmente preferisco però un’altezza inferiore (la Z appunto) per avere il tw più all’altezza dell’orecchio ponendo la distanza di 1m (circa...il calcolo va fatto in funzione della cassa) come distanza Y. Non ho mai consigliato di installare i diffusori appesi al muro come da manuale Grundig ne mai lo farò e questo fondamentalmente per un motivo facilmente intuibile: mai e poi mai mi metterei a forare il mobile di questi diffusori per attaccarvi le staffette di fissaggio fornite.
La soluzione suddetta è preferibile a fronte del trattamento in gamma alta (tendaggio pesante o simili) della parete su cui installate i diffusori altrimenti la vicinanza di tale parete soprattutto se totalmente spoglia può portarvi ad una perdita di definizione. Generalmente tutti i diffusori con limitata estensione in frequenza beneficiano grandemente di questa soluzione ma non solo quelli...ad esempio la Grundig 2500a trova pace solo se sollevata da terra di 45-50cm e a ridosso della parete di fondo (si comporta in gamma bassa e medio bassa in modo molto diverso rispetto alle aktiv40 infatti). Purtroppo la tendenza dell'alta fedeltà odierna è verso l'ottenimento di effetti speciali che sfruttano grandemente il riverbero ambientale...sono in molti a scambiarlo per profondità non essendo difatto abituati ad ascoltarla la tridimensionalità effettivamente incisa...
Mi auguro che questa mia analisi porti qualche spunto di riflessione a tutti gli appassionati dotati di ragionevolezza.
Buon ascolto.
Massimo Ambrosini
http://hifi.forumup.it/posting.php?mode ... forum=hifi
Documento prezioso
è satira politica santonata...
è STORIA di questo disgraziato ramo del logos di come....