la legislazione vigente italiana (ed europea) prevede che ogni prodotto elettronico o elettroacustico venga precisamente individuato e caratterizzato secondo le norme EN che regolano quella categoria di apparati.
Al prodotto va allegato obbligatoriamente (pena pesanti sanzioni pecuniarie) un libretto d'uso e manutenzione, che riporti le specifiche elettriche e di uso in maniera estremamente dettagliata, utilizzando persino icone grafiche normalizzate (!) e una dichiarazione di certificazione, che riporta per esteso tutta la normativa EN cui fa riferimento l'apparato.
Secondo la vigente legge, non c'è quindi spazio alcuno ad interpretazioni, perchè tale caratterizzazione è necessaria e sufficiente a definire per filo e per segno quello che l'apparato fa, senza possibilità alcuna di incertezza !
Ad esempio, se produco un amplificatore della potenza di 50 + 50 W, oltre alle normative EN relative alla compatibilità elettromagnetica e sicurezza elettrica, esso deve adempiere alla normativa "CEI EN 61305-3 - Apparecchiature e sistemi audio ad alta fedeltà per uso non professionale - Metodi per misurare e specificare le prestazioni - Parte 3: Amplificatori "
Tale normativa è perfettamente esaustiva e non lascia adito a dubbi su come le prestazioni debbano essere misurate; non c'è alcun spazio per interpretazioni e quindi nessuno spazio per misure alternative di laboratori cosiddetti indipendenti (de ché ?!).
Se ciò accadesse e io fossi un produttore che certifica correttamente i miei apparati, io potrei avere un danno commerciale da queste cosiddette "misure" e potrei quindi adire una causa civile per richiesta di danni.
In soldoni: OGNI MISURA "ALTERNATIVA" A QUELLE PREVISTE DALLA NORMATIVA DI CLASSIFICAZIONE VIGENTE E' -A MIO AVVISO- UN ABUSO.
La qualificazione e classificazione secondo la normativa vigente EN è a tal punto ritenuta fondamentale che le Ditte che mettono in vendita gli apparati devono dimostrare (a pena di una salatissima sanzione), di conoscere tale normativa nell'unico modo probante, che consiste nel possedere -almeno dal giorno precedente la messa in commercio dell'apparato- il relativo fascicolo CEI-EN, regolarmente acquistato dal negozio del Comitato Elettrotecnico Italiano.
Il CEI infatti fornisce a tutti i Clienti i fascicoli di normativa personalizzati, che riportano stampati su ogni pagina ragione sociale della Ditta acquirente e data certa dell'acquisto; la mancanza di tali fascicoli, che è la prima cosa che viene richiesta dall'Autorità in caso di ispezione, espone immediatamente ad una contestazione di irregolarità e alla successiva sanzione.
Paradossalmente: l'apparato potrebbe essere in pratica perfettamente conforme alla normativa ma -in assenza di fascicolo tecnico che attesta la sua classificazione merceologica ai fini della Norma- essere sequestrato e pesantemente sanzionato (questo controllo è facilissimo da farsi e vi assicuro che i NAS e la GdF, per alcune categorie merceologiche di elettronica civile, fanno questi controlli spessissimo e le sanzioni fioccano).
Spiego anche questo: il laboratorio che classifica -secondo la normativa vigente- non deve avere nemmeno accrediti ministeriali, ma potrebbe essere il laboratorio interno della Ditta o un laboratorio esterno di misura di fiducia.
Il laboratorio potrebbe benissimo essere gestito da un "infermiere" ma deve avere, almeno:
qualificazione ISO relativa alle procedure di laboratorio.
Collezione aggiornata della normativa di riferimento.
Strumentazione idonea all'esecuzione delle misure richieste dalla normativa applicabile.
Calibrazione periodica della strumentazione, riferita SIT ove richiesto.
In assenza di questo il laboratorio può funzionare, ma ogni sua determinazione rischia di essere oggetto di contenzioso e richiesta di danni, se la c.d. "misura" è effettuata all'insaputa e senza accordo del produttore.
In sintesi: con la normativa vigente io non mi sognerei neppure di aprire un laboratorio di misura "indipendente", perchè rischierei una sfilza di querele (ben meritate) dai produttori il cui apparato non è riconosciuto, alla misura, "eccezionale" o "meraviglioso".
Fatta salva -ovviamente- la frode in commercio nel caso io (laboratorio indipendente o meno) dichiari (ad es.) la potenza "merceologica" di un amplificatore senza avere l'apparato di misura riferibile SIT.
Questo il mio modesto parere (ma informato).
drpaolo