normativa e qualificazione prodotti aifai

normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda moss » 22 mar 2013, 12:54

la legislazione vigente italiana (ed europea) prevede che ogni prodotto elettronico o elettroacustico venga precisamente individuato e caratterizzato secondo le norme EN che regolano quella categoria di apparati.

Al prodotto va allegato obbligatoriamente (pena pesanti sanzioni pecuniarie) un libretto d'uso e manutenzione, che riporti le specifiche elettriche e di uso in maniera estremamente dettagliata, utilizzando persino icone grafiche normalizzate (!) e una dichiarazione di certificazione, che riporta per esteso tutta la normativa EN cui fa riferimento l'apparato.

Secondo la vigente legge, non c'è quindi spazio alcuno ad interpretazioni, perchè tale caratterizzazione è necessaria e sufficiente a definire per filo e per segno quello che l'apparato fa, senza possibilità alcuna di incertezza !

Ad esempio, se produco un amplificatore della potenza di 50 + 50 W, oltre alle normative EN relative alla compatibilità elettromagnetica e sicurezza elettrica, esso deve adempiere alla normativa "CEI EN 61305-3 - Apparecchiature e sistemi audio ad alta fedeltà per uso non professionale - Metodi per misurare e specificare le prestazioni - Parte 3: Amplificatori "

Tale normativa è perfettamente esaustiva e non lascia adito a dubbi su come le prestazioni debbano essere misurate; non c'è alcun spazio per interpretazioni e quindi nessuno spazio per misure alternative di laboratori cosiddetti indipendenti (de ché ?!).
Se ciò accadesse e io fossi un produttore che certifica correttamente i miei apparati, io potrei avere un danno commerciale da queste cosiddette "misure" e potrei quindi adire una causa civile per richiesta di danni.
In soldoni: OGNI MISURA "ALTERNATIVA" A QUELLE PREVISTE DALLA NORMATIVA DI CLASSIFICAZIONE VIGENTE E' -A MIO AVVISO- UN ABUSO.

La qualificazione e classificazione secondo la normativa vigente EN è a tal punto ritenuta fondamentale che le Ditte che mettono in vendita gli apparati devono dimostrare (a pena di una salatissima sanzione), di conoscere tale normativa nell'unico modo probante, che consiste nel possedere -almeno dal giorno precedente la messa in commercio dell'apparato- il relativo fascicolo CEI-EN, regolarmente acquistato dal negozio del Comitato Elettrotecnico Italiano.

Il CEI infatti fornisce a tutti i Clienti i fascicoli di normativa personalizzati, che riportano stampati su ogni pagina ragione sociale della Ditta acquirente e data certa dell'acquisto; la mancanza di tali fascicoli, che è la prima cosa che viene richiesta dall'Autorità in caso di ispezione, espone immediatamente ad una contestazione di irregolarità e alla successiva sanzione.

Paradossalmente: l'apparato potrebbe essere in pratica perfettamente conforme alla normativa ma -in assenza di fascicolo tecnico che attesta la sua classificazione merceologica ai fini della Norma- essere sequestrato e pesantemente sanzionato (questo controllo è facilissimo da farsi e vi assicuro che i NAS e la GdF, per alcune categorie merceologiche di elettronica civile, fanno questi controlli spessissimo e le sanzioni fioccano).

Spiego anche questo: il laboratorio che classifica -secondo la normativa vigente- non deve avere nemmeno accrediti ministeriali, ma potrebbe essere il laboratorio interno della Ditta o un laboratorio esterno di misura di fiducia.

Il laboratorio potrebbe benissimo essere gestito da un "infermiere" ma deve avere, almeno:

qualificazione ISO relativa alle procedure di laboratorio.
Collezione aggiornata della normativa di riferimento.
Strumentazione idonea all'esecuzione delle misure richieste dalla normativa applicabile.
Calibrazione periodica della strumentazione, riferita SIT ove richiesto.

In assenza di questo il laboratorio può funzionare, ma ogni sua determinazione rischia di essere oggetto di contenzioso e richiesta di danni, se la c.d. "misura" è effettuata all'insaputa e senza accordo del produttore.

In sintesi: con la normativa vigente io non mi sognerei neppure di aprire un laboratorio di misura "indipendente", perchè rischierei una sfilza di querele (ben meritate) dai produttori il cui apparato non è riconosciuto, alla misura, "eccezionale" o "meraviglioso".
Fatta salva -ovviamente- la frode in commercio nel caso io (laboratorio indipendente o meno) dichiari (ad es.) la potenza "merceologica" di un amplificatore senza avere l'apparato di misura riferibile SIT.

Questo il mio modesto parere (ma informato).

drpaolo
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Re: normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda drpaolo » 22 mar 2013, 17:22

Una ulteriore precisazione:

nel messaggio precedente io ho sempre parlato di Norma, perchè è la "Norma" (European Norm : EN), che classifica e qualifica un prodotto immesso sul mercato (in linguaggio legale: immesso in libera pratica) nel territorio dell'Unione Europea.

In realtà la Norma non è cogente, perchè la obbligatorietà di conformità non è ad essa, ma alla Direttiva, che è lo strumento di legge che l'UE emette e -recepito dalle legislazioni dei vari Paesi- diventa Legge dello Stato membro.

Sicuramente il campo degli apparati hifi stereofonici è coperto dalla c.d. "Direttiva Bassa Tensione" , che impone di classificare i vari apparati (cui va imposto il Marchio CE) secondo una serie di norme EN che li classificano e li qualificano; le norme EN (nell'ambito della Direttiva B.T.) si applicano quindi per :

definire esattamente un apparato (cosa è, cosa fa).
Definire i rischi associati al suo uso.
Definire le metodiche di misura per il soddisfacimento della conformità alla Direttiva sotto cui l'apparato ricade.
Definire gli accorgimenti di processo produttivo necessari a garantire la conformità alla Direttiva di tutta la produzione.

Nel precedente messaggio ho citato la Norma "CEI EN 61305-3 - Apparecchiature e sistemi audio ad alta fedeltà per uso non professionale - Metodi per misurare e specificare le prestazioni - Parte 3: Amplificatori " e ho sostenuto che la potenza di uscita (ad es.) dovesse essere misurata proprio in quella determinata maniera per rendere conforme alla Norma ( e quindi -più importante- alla Direttiva) il mio apparato.

In realtà se io non dichiaro da nessuna parte che il mio apparato è ad "alta fedeltà", il soddisfacimento della Direttiva B.T. non rende assolutamente necessario l'uso della Norma CEI EN 61305-3, per cui la misurazione della potenza di uscita potrebbe essere fatta semplicemente ponendo la mano sui dispositivi finali, sentendone il calore e dicendo: "potenza: tanta" o "potenza: abbastanza" (salvo riportare il consumo totale dell'apparato sul manuale di uso e manutenzione, dato che questa indicazione è comunque richiesta dalla Direttiva).

Dove voglio arrivare; semplicemente a questo: se una rivista qualsiasi si dichiara "rivista di alta fedeltà" semplicemente non avrebbe senso che effettuasse misure al di fuori di quelle esplicitamente previste dalle normative EN corrispondenti per "l'alta fedeltà" e con i metodi di misura esplicitamente previsti in normativa.

Se la rivista è invece una semplice rivista di "stereo", non vedo perchè le sue misure dovrebbero avere una qualche importanza ai fini della classificazione qualitativa di un apparato qualsiasi dedicato all'ascolto della musica, dato che la condizione necessaria e sufficiente di tipo tecnico necessaria a stabilire se l'apparecchiatura sia buona o cattiva è semplicemente l'adempimento della Direttiva UE corrispondente alla sua natura di prodotto.

drpaolo
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Re: normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda moss » 22 mar 2013, 17:30

PROPONGO
che nella normativa tassativa vengano introdotti i nuovi metodi e mezzi di misura e stima:

shrevoluzione scaddamagghia
benciumaccu gefustu
totmetro
faticatùmetro
fragranzimetro
lellerometro magnetico perusinico ultralucano
sonus sanimetro

con

shrechiesta pemmanendi 'i mesushrashri supra ugni aggettivazione iè sustantivizzazione garalletta iè non garalletta



alleggeriamo....questi non distinguono un microfono da due recchie non vorrei che gli si affaticasse l'epiglottide e gli cascasse il pomo d'adamo...




ottimo comunque!
moss
 
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Re: normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda drpaolo » 22 mar 2013, 17:48

Lorenzo,

una misura di "lellerometro" su un apparato conforme alla Direttiva non ci starebbe neppure male, a patto che tra due misure - poniamo: lellerometro=3 e lellerometro=10 il re-censore non giudicasse che tre va meglio di dieci (o viceversa) perchè se no io, come produttore dell'apparecchio sottoposto a lellerometro, potrei inca@@rmi e chiedere i danni.

Tra l'altro io invidio veramente quelle meravigliose misure dei forum, così perfettamente ripetibili e sovrapponibili allo 0,0001 dB, fatte con scheda audio da PC, quando noi, con camera schermata semianecoica in acciaio spesso, con attenuazione di 60 dB a 2 GHz, peste se riusciamo ad ottenere una misura che solo sia sovrapponibile all'altra, anche a distanza di poche decine di secondi (è il portato della non invarianza...).
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Re: normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda ciofne » 22 mar 2013, 18:39

Pfuiiiiii che spaghetto che mi avete fatto prendere.... :o :o :o
Per un attimo stavo per pensare che finalmente quacccheduno avesse cappitto quaccheccosa.
Tutto nella norma...
Tutto nella norma...
Che più norma non si può.
Tutto confuso... mai detto... che non si riscontra in nessuna regola...
e si spacciano cose attribuendogli poteri di fantasia.. soprannaturali... oltre ogni comprensione...
maggicci, come le punte che scaricano le vibrazzzzioni.
Una cazzata...tira sù l'altra.. e tutte insieme si fanno compagnia.
Un bel software per le simulazzzioni e sei a cavallo, ti balocchi a creare una delle 77milioni di miliardi di curve di risposta in frequenza che sono già state simulate e contribuirai alla schiera di quelli che sanno... che non sanno... che non sanno una coppola di minchia, però... si fanno compagnia..
Nulla è reale, tutto è nella norma.
La norma di tutto ciò che non è a norma..
Nessuno sà una coppola di minchia.
Tutti sanno.
Tutto quello che non sanno.
Però tutti fanno così....
Boh!!
Anche la rivista lo diccce..
E allora... tutto a norma.
Tuttoappostononc'èpppobblema. :lol:
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Re: normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda moss » 22 mar 2013, 18:46

drpaolo ha scritto:Lorenzo,

una misura di "lellerometro" su un apparato conforme alla Direttiva non ci starebbe neppure male, a patto che tra due misure - poniamo: lellerometro=3 e lellerometro=10 il re-censore non giudicasse che tre va meglio di dieci (o viceversa) perchè se no io, come produttore dell'apparecchio sottoposto a lellerometro, potrei inca@@rmi e chiedere i danni.

Tra l'altro io invidio veramente quelle meravigliose misure dei forum, così perfettamente ripetibili e sovrapponibili allo 0,0001 dB, fatte con scheda audio da PC, quando noi, con camera schermata semianecoica in acciaio spesso, con attenuazione di 60 dB a 2 GHz, peste se riusciamo ad ottenere una misura che solo sia sovrapponibile all'altra, anche a distanza di poche decine di secondi (è il portato della non invarianza...).



aihaianza!

noio esageranio.....questi non distinguono un microfono da due recchie

TENTANDO di fare il serio il problema non è dei nostri poveri fessi residuali, abbiamo avuto CAPOCCIA nuti e sappiamo come è andata

prova ad immaginare se si facesse un processo alla AES

ormai ci vuole un processo alla STORIA di questa disgraziata disciplina!

PURTROPPO la informazione....chiamiamola infornazione....ci ha trasmesso, mitizzato, personaggi che a mala pena, anzi è escluso, conoscono quanto sono TIGNOSI i logaritmi naturali a base decimale che non lasciano scampo a niente e nessuno!


Andiamo a parlare di non invarianza alla AES?
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Re: normativa e qualificazione prodotti aifai

Messaggio da leggereda moss » 22 mar 2013, 18:58

ciofne ha scritto:Pfuiiiiii che spaghetto che mi avete fatto prendere.... :o :o :o
Per un attimo stavo per pensare che finalmente quacccheduno avesse cappitto quaccheccosa.
Tutto nella norma...
Tutto nella norma...
Che più norma non si può.
Tutto confuso... mai detto... che non si riscontra in nessuna regola...
e si spacciano cose attribuendogli poteri di fantasia.. soprannaturali... oltre ogni comprensione...
maggicci, come le punte che scaricano le vibrazzzzioni.
Una cazzata...tira sù l'altra.. e tutte insieme si fanno compagnia.
Un bel software per le simulazzzioni e sei a cavallo, ti balocchi a creare una delle 77milioni di miliardi di curve di risposta in frequenza che sono già state simulate e contribuirai alla schiera di quelli che sanno... che non sanno... che non sanno una coppola di minchia, però... si fanno compagnia..
Nulla è reale, tutto è nella norma.
La norma di tutto ciò che non è a norma..
Nessuno sà una coppola di minchia.
Tutti sanno.
Tutto quello che non sanno.
Però tutti fanno così....
Boh!!
Anche la rivista lo diccce..
E allora... tutto a norma.
Tuttoappostononc'èpppobblema. :lol:




molti li hanno NORMALIZZATI.....

poi hanno chiuso i manicomi!

sono fuori gli addrizza elettroni sghembi, i caccosi, i moroni e moronidi

alè moronidiiiiiii!

eppure costoro SERVONO...sono vitali....vitalizzanti...pensa cosa farebbero i recchietta della garalletta senza questa mitizzazione della cicoria e del fagiuolo.....

ascolta....si fa seria....te ne faccio vedere uno in faccia....
bovello renato.jpg
bovello renato.jpg (43.04 KiB) Osservato 2630 volte


mi scuserai...ed anche scusemediaset...se possibile

tu pensi che jà fa?

nun jà fa!
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