santonità

Re: santonità

Messaggio da leggereda moss » 23 giu 2013, 8:36

http://hifi.forumup.it/about2099-hifi.html


non c'è tempo di seguirlo, è un'oasi!

spiego bene: è un miraggio dopo la lunga traversata nel deserto delle nebbie di testa e delle fumere di culo

seguite il gianfranco GRUNDI
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Re: santonità

Messaggio da leggereda moss » 23 giu 2013, 8:41

http://hifi.forumup.it/about2107-hifi.html


tu dici che li sta coglionando?

gerundio gerundio?

no....sta coglionando se stesso, come fanno gli altri!
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Re: santonità

Messaggio da leggereda moss » 23 giu 2013, 8:46

OASI



...no...per favore...niente discussioni....già spuntava quello con OANO e l'altro con OAFORSE....

poi arriva OAPIUMEGLIO

in rapporto al prezzo...
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Re: santonità

Messaggio da leggereda moss » 23 giu 2013, 8:50

il ginocchio attende e freme

nel mentre le palle prendono aria

a questi le palle gli fumano

l'impianto oasi è ottimizzato sul duro.....

il santone appare diafano....è solo compromesso dalla fumera e funestato dalla stitichezza....
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Re: santonità

Messaggio da leggereda moss » 23 giu 2013, 8:52

e la mensola?

mensola sana in oasi dura!


lì ci vengono appesi i cavi rigettati....
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Re: santonità

Messaggio da leggereda moss » 23 giu 2013, 8:58

è una foto che rappresenta un'EPOPEA sub-moronica

forse addiruttura sub-corciulante

la propongo per lo sguishess dei primati

sempre commemorando che alla scimmia santone del terzo recchia gli abbiamo visto il culo

come dichi...andosta' ?

guarda bene...vicino alla mensola....
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Re: santonità

Messaggio da leggereda mestizia » 17 lug 2013, 17:19

motxam
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 15:56 pm Oggetto: Misura audio Rispondi citando

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Come vi anticipavo qualche giorno fa , con la “fine lavori” sullo sviluppo CCI degli LT ho intenzione di dedicarmi pienamente al discorso “misura audio CCI” .
Ciò che ascoltiamo normalmente con il CCI denuncia l’influenza di un fenomeno fisico evidente, di un’evidenza talmente palese che fa incavolare non riuscire a misurarla!
Quindi iniziamo con approcciarci con logica ai fatti riscontrabili.

Per arrivare ad una misura audio che evidenzi tale fenomeno occorre prima stabilire chiaramente i seguenti tre punti fondamentali:
- la natura di tale fenomeno
- l’interrelazione con altri fenomeni al fine di poter creare un ambiente di misura il più possibile invariante (per poter replicare la stessa)
- la strumentazione necessaria

Mentre sul secondo punto ho acquisito una considerevole esperienza sul campo in trent’anni di lavoro, sul primo punto ho solo potuto fare congetture (suffragate comunque da rilievi strumentali relativi alle spurie AF) basate sull’evidenza di varianti all’ascolto in funzione talvolta di fattori piuttosto sconcertanti.
Dall’86 (e fino al 2000 circa) i miei amplificatori riportavano sul frontale la scritta “no HF intermodulation” in quanto pensavo che l’unico fattore in gioco fosse l’intermodulazione generata dalle spurie AF che nascono dai raddrizzatori (ponti di diodi) e vengono irradiate tramite il trasformatore all’interno dell’apparecchio stesso nonché tramite “l’antenna” rappresentata dalla rete 220V. Depositai anche due brevetti che si basavano su tali convinzioni,...il “modello” teorico sembrava funzionare quasi totalmente...(e su quel “quasi” torniamo poi”) in quanto si spiegavano in tal modo benissimo:
-l’influenza notevole dei cavi 220v e dei cavi di segnale (che non comportano alcuna differenza misurabile in bassa frequenza)
-l’importanza della struttura telaistica degli apparecchi (su cui già allora avevo svolto molto lavoro)
-l’influenza di alcuni fenomeni “ambientali" quali gli elettrodomestici posti in altre stanze ma sempre collegati a rete 220v, ma anche, ad esempio, l’influenza di una lastra di vetro appoggiata al muro in altra stanza in corrispondenza di una presa di rete 220V (era una dimostrazione che facevo spesso negli anni 90 per far capire che il suono degli apparecchi dipendeva da “ben altro” rispetto a ciò che si voleva far credere...)

La propagazione in alta frequenza è infatti un fenomeno al quale pochi sono affini ma che può stupire molto chi non ne mastica (avete mai provato a spostarvi nella stanza con una stazione FM sintonizzata “al pelo” di segnale?...o a cercare “campo” in una stanza con un telefonino come foste rabdomanti?...)

Ma torniamo a quel “quasi” che rompe le uova nel paniere...
Infatti a tale modello vengono a sfuggire (almeno a quelle che sono le mie conoscenze...) alcuni fattori altrettanto strani:
-l’udibilità (negativa) di qualunque oggetto di natura rigida libero di vibrare a contatto con altro oggetto sempre di natura rigida.
-l’udibilità (talvolta positiva e che segue ben precise regole) di oggetti liberi di vibrare a contatto con gli apparecchi stessi.
-e...a proposito di oggetti liberi di vibrare...ricordate la lastra di vetro appoggiata al muro in altra stanza di cui vi dicevo poco sopra? Beh...se la disaccoppiate sia dal pavimento che dal muro con un panno spesso morbido (ovvero ripiegato più volte) ecco che non apporta più alcuna influenza...e quindi da queste “eccezioni” sembrerebbe che abbiamo anche a che fare con un fenomeno prettamente vibrazionale ma....(e qui parte la domanda che non trova risposta da più di vent’anni...) su quale fenomeno va ad influire un oggetto posto in altra stanza rigidamente in contatto con due pareti (pavimento + una parete) ma che viene a perdere tale influenza se viene disaccoppiato in modo morbido mantenendo la stessa posizione? Se tale influenza riguarda come sembra un fenomeno vibrazionale come può apportare un’influenza acustica in una stanza che non sia attigua (ovviamente con le porte chiuse)?

Queste alcune considerazioni come base da cui partire, chi vuole prendere parte alla discussione con suggerimenti e/o correzioni è il benvenuto...da parte mia sono assolutamente disposto anche al lavoro d'equipe...l'importante qui non è chi ci arriverà per primo ma semplicemente...ARRIVARCI a comprendere e a misurare!

La discussione a tal riguardo si terrà sul forum "CCI rev. eng." visibile ai soli iscritti ovvero qui:

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Re: santonità

Messaggio da leggereda mestizia » 17 lug 2013, 17:22

motxam
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MessaggioInviato: 27 Gen 2013 12:54 pm Oggetto: Sui confronti e sulla qualità... Rispondi citando

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A proposito di confronti diretti...è palese che pur di evitarli si avanzino spesso scuse più o meno fantasiose (mascherando in tal modo paure che sono direttamente proporzionali al costo dei propri apparecchi), si va dal: “ma dovrei ascoltare il confronto a casa mia sulle mie casse” al “non ha senso ascoltare il confronto in un’altra catena, la sinergia è importante” etc, etc...quando invece il punto reale è uno solo: se un'amplificazione è maggiormente libera (ovvero non comprime lo spazio armonico e quindi non perde informazioni per strada...) di un'altra ve ne accorgete SEMPRE al confronto diretto inserendola in qualunque sistema a condizione che i diffusori utilizzati e l’accoppiata diffusori/stanza siano sufficientemente lineari e trasparenti per evidenziarlo. Per diffusori adeguatamente trasparenti e coerenti intendo diffusori da selezionare ESCLUSIVAMENTE tra quelli in cassa chiusa per evitare che alcune carenze croniche di coerenza dovute a sistemi “aperti” (bass reflex , labirinto, etc) possano falsare il giudizio in quanto necessitano di compensazioni : ad esempio una carenza di spessore sulla voce dovuta alla mancanza cronica di coerenza del reflex in tale gamma verrebbe a favorire un’amplificazione con una medio bassa enfatizzata rispetto ad un ampli perfettamente lineare falsando il giudizio del confronto. Servono quindi diffusori che non necessitino di compensazioni se volete comporre un impianto veramente ben suonante...perché ogni tentativo di compensazione porta ad altri e ben più gravi problemi di compressione armonica i quali però non sono risolvibili.

Poi è ovvio che se, ad esempio, avete a monte un lettore cd aspro, un’amplificazione più trasparente non vi nasconderà tali asprezze, ma sarà comunque sempre più libera e spontanea presentando minor fatica di ascolto e un’immagine più ampia di quella meno trasparente.

Chi adduce le scusanti di cui sopra in realtà spesso nasconde un modo di procedere molto chiaro: ascolta solo ciò di cui è già convinto (l’ascolto è una formalità...ha in realtà già fatto la sua scelta) in quanto indottrinato dalla pubblicità/recensione delle riviste o dal parere autorevole dell’amico rivenditore/costruttore o dell’amico che è amico del rivenditore/costruttore e scrive sul forum xyz o semplicemente dal marchio che è al momento di moda o dalla particolare estetica...l'unico aspetto su cui non avviene la decisione è proprio l'ascolto (ma ovviamente tutti se interpellati sostengono il contrario). C'è chi guarda ai valvoloni, chi ai bei vu meter, chi alle dimensioni e al peso, chi a quanto grossi sono i condensatori di filtro, chi alla classe A, chi al fatto che "è quello preferito da xyxk"...ma semplicemente il mettersi ad ascoltare pensando che a casa nostra saremo noi l'utente finale...beh ormai nessuno lo fa.
Del resto siamo in un'epoca in cui esistono costruttori che sostengono che un ascolto cattivo e affaticante sia quello che più assomiglia al vero...cos'altro attendersi quindi? L'apparenza viene ormai prima di tutto (ed è fortemente diseducativa per l'ascolto) e quindi ci si può aspettare di tutto.
Sfogliavo qualche giorno fa una rivista hifi del 91 (cercando un articolo) e...mi sono stupito di come pressoché tutti i prodotti recensiti e pubblicizzati su quel numero fossero totalmente spariti dalla circolazione! Pressoché NESSUNO è passato alla storia come prodotto ben suonante e cioè pressoché nessuno di quei prodotti è oggi ricercato da qualche persona a cui ne siano rimaste impresse le doti. Esistono invece rari prodotti, anche più vecchi (addirittura degli anni 60...), che sono passati alla storia per meriti inossidabili (e in parte sono elencati negli "apparecchi rilevanti" del mio sito) in quanto la qualità vera NON HA ETA’...non passa mai di moda!

Quest’ultimo aspetto quindi meriterebbe di venir maggiormente valutato prima di spendere denaro: se c’è qualità audio vera (da non confondere con la qualità costruttiva che è tutt'altro film...) non si ha esigenza di rivendere un oggetto, se tale qualità non c’è sarete invece costretti a continui cambi e...un prodotto commerciale di cui si iniziano a conoscere in giro i difetti di sonorità si svaluta enormemente e diventa in breve tempo di difficile rivendibilità. Per tal motivo talvolta uno snobismo messo da parte e sostituito da genuino e libero senso critico può fare risparmiare molto denaro.

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Re: santonità

Messaggio da leggereda mestizia » 17 lug 2013, 17:24

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MessaggioInviato: 10 Gen 2013 12:56 pm Oggetto: Diversa inclinazione orizzontale diffusori asimmetrici Rispondi citando

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Ovvero l'inclinazione verso il punto di ascolto di uno dei due diffusori in modo più accentuato.

Vorrei spendere qualche parola per cercare di chiarire questa "norma" che può sembrare bizzarra di cui feci accenno qualche tempo fa commettendo l'errore di non soffermarmici per il tempo dovuto.
Premesso che tale soluzione può venir presa in esame solo a fronte di diffusori non simmetrici orizzontalmente (come la maggior parte delle Grundig), occorre però fare una precisazione: ciascun diffusore ottiene la sua miglior emissione (cioè la miglior risposta in frequenza...estremo alto a parte) con un determinato angolo orizzontale...talvolta perfettamente in asse e talvolta leggermente fuori asse (entro comunque 10-15° al massimo...), se ho quindi un diffusore che ha la migliore risposta in asse dovrò letteralmente "puntare" la cassa sinistra sull'orecchio sinistro e la cassa destra sull'orecchio destro per ottenere il miglior risultato. Con le professional, che rientrano tra i diffusori che hanno la miglior emissione in asse, ciò si ottiene inclinandole entrambi in egual misura in modo da vedere dal punto di ascolto "a filo" la faccia laterale interna di ciascun diffusore. Con le Dahlquist DQ10 (versione non speculare) la cui miglior emissione NON è in asse occorre invece inclinare in modo leggermente diverso i due diffusori.
Se però l'installazione in ambiente è particolarmente asimmetrica e/o per qualche motivo non è adatta (e non si riesce ad adattare) al diffusore che abbiamo a disposizione, può far comodo inclinare in modo diverso anche le box professional al fine di ottenere una risposta in frequenza in ambiente, somma di quella e di ciascun diffusore, che si adatta meglio alle proprie condizioni; ciò è comunque un ripiego (che in varie occasioni pure io ho usato in passato ma che nel tempo ho cercato sempre più di abbandonare) teso a nascondere piccoli problemi di installazione ambientale.

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Re: santonità

Messaggio da leggereda mestizia » 17 lug 2013, 17:26

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MessaggioInviato: 14 Mag 2011 22:28 pm Oggetto: CCI...allergia ai reflex? Rispondi citando

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Più di una persona mi accennava ad una sorta di idiosincrasia che c'è tra gli ampli full CCI e i diffusori reflex...conosco infatti diverse persone che hanno preferito un ampli non CCI quasi sempre valvolare o comunque con impedenza di uscita tutt'altro che ridotta per pilotare il loro "caro" (in senso di amato) bass-reflex. Ciò è spiegabilissimo considerando la caratteristica tipica del reflex che tende a svuotare la zona del corpo (rendendo "leggere" ad esempio chitarre acustiche e voci umane...) e che non è compensabile in alcun modo utilizzando amplificazioni lineari su carico reale ma...lo è proprio sfruttando la caratteristica non lineare di certe amplificazioni a basso damping factor: tali amplificazioni infatti grazie (si fa per dire) alla loro elevata impedenza di uscita determinano una caratteristica di risposta in frequenza su carico reale che tende a seguire l'andamento dell'impedenza del diffusore e, nel caso di un bass reflex, andando proprio ad esaltare la risposta in frequenza in corrispondenza dei due picchi di impedenza tipici del risuonatore di Helmotz. Si ha quindi un duplice effetto: si riempie il corpo e si estende maggiormente la risposta sul basso.
Ma la fregatura dov'è?
Perchè se non ci fosse nulla vieterebbe di fare un full CCI e dotarlo di impedenza di uscita non bassa...
La fregatura sta semplicemente nel fatto che tale mancanza di linearità (che segue l'andamento dell'impedenza) la si ha anche in gamma medioalta e ciò comporta inevitabili colorazioni (a cui si sommano quelle causate dal basso fattore di smorzamento).
Essendo l'orecchio particolarmente sensibile alla zona del corpo si tende (almeno all'inizio) a privilegiare quello che sembra un suono più consistente in luogo di uno più arioso ma più etereo...ciò però ha inevitabilmente vita breve dopo di che ha inizio la solita spasmodica ricerca dell'appassionato nel tentativo (sistematicamente vano) di fare la quadratura del cerchio.
La domanda seguente potrebbe essere: ma allora perchè crearsi dei problemi in più con un reflex?
Spesso perchè non si è provato un diffusore in sospensione pneumatica adatto al proprio ambiente o semplicemente non correttamente installato: se (come capita di frequente) si mette un reflex a fianco di una cassa chiusa (cioè nella medesima collocazione) potete star certi che uno dei due non gradirà quella collocazione...
Per evitare scelte errate che possono portarvi a successive scelte ancor più errate vi consiglio di leggere con molta attenzione il metodo di installazione diffusori in ambiente:

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Morale: per risolvere un problema spesso non ci si accorge di incontrarne uno maggiore.
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