Il problema di uno strumento che produce il suono è affatto diverso da quello dei mezzi per riprodurlo.
Un diffusore ad esempio deve, primariamente, non commettere errori ovvero in estrema sintesi deve muoversi solo la membrana dell'altoparlante.
Questo da solo non basta perchè il diffusore deve immettere i suoni in ambiente creando una storia spazio temporale idonea
e qui le cose si fanno difficili perchè, oltre a dover definire cosa si intende per idonea, si perviene alla analisi del primo fenomeno costitutivo della riproduzione dei suoni ed il più distruttivo del segnale da riprodurre: mentre l'altoparlante immette i suoni in ambiente secondo l'ordine temporale che gli detta il segnale registrato si genera in ambiente un secondo evento spazio temporale che si sovrappone al primo con l'effetto di produrre una diluizione della sensazione sonora a causa del mascheramento per suono correlato ovvero è lo stesso suono che maschera se stesso e produce una caoticizzazzione pressochè irrecuperabile delle info sulla provenienza dei suoni e sulla dimensione e modalità di emissione di chi li ha generati.
Stiamo considerando sempre che l'altoparlante sia perfetto nella sua funzione di trasduttore.
La cosa stupefacente è che il fenomeno del rumore per suono correlato non può essere indagato se non conosco il segnale vero presente nel disco , quello che ascolto è sempre suono però non so se ogni singola parte deve esserci o non deve esserci in ogni istante a comporre l'insieme a causa dell'alterazione differenziale dei tempi di esistenza causati dal primo fenomeno e dai molti altri a seguire.
La caoticizzazione implica la perdita della coerenza spazio temporale che è costitutiva dell'evento dal vivo e che, qualunque sia la qualità del suono, non viene mai messa in discussione.
Nell'evento dal vivo posso muovermi nell'ambiente, girarmi di spalle mettermi a testa in giù gli esecutori sono sempre li e gli strumenti sono sempre quelli.
Occorre dunque riconoscere come elemento costitutivo del suono dal vivo e come bene primario da perseguire nella riproduzione questa benedetta coerenza e conguenza dell'evento spazio temporale.
Per fare questo, poichè non sappiamo dove intervenire per ottenerla dobbiamo eliminare tutti gli errori sistematici che il sistema di riproduzione compie e prima ancora definire cosa sia "errore".
La coerenza di emissione, come comunemente nota e trattata è una conoscenza elementare dei fenomeni e delle soluzioni, è come pretendere di raccontare la storia della vita di una persona conoscendone solo la data di nascita e facendogli una foto in culla.
Se si avesse la percezione anche minima della insignificanza della coerenza di emissione si smetterebbe di perdere il tempo dietro i filtri e baggianate simili, una vera e propria bolla di scienza inutile e dannosa (perchè fuorviante) e risolvibile in modo elementare , salvo andare a modellizzare, nel modo il più possibile corrispondente alla realtà, il comportamento dell'altoparlante, sport poco praticato!
Considerare l'altoparlante perfetto ed andare a guardare gli errori di sistema introduce alla modellizzazione a componenti perfetti e mostra l'entità straordinaria dei fenomeni.
La modellizzazione di sistema che riproduce suoni porta alla seguente affermazione: un altoparlante perfetto produce una onda anteriore ed una posteriore; l'onda anteriore è il segnale utile quella posteriore è un segnale di errore (non perchè sia più brutta l'attributo è intercambiabile tra le due onde ma perchè produce una ulteriore storia spazio temporale; segnale utile e segnale di errore iniziano la loro vita con la medesima ampiezza, al 100% !
Ancora da considerare che mentre l'onda anteriore viene fatta evolvere in un ambiente di ascolto, quella posteriore viene immessa in un box da cui ne esce massacrata dai modi propri di vibrare dell'aria nel box e da quelli della struttura del box.
Immettere l'onda posteriore direttamente in ambiente, funzionamento a dipolo, non cambia la questione ed anzi la peggiora a causa della creazione di due storie spazio temporali la cui unica differenza con iil primo caso è la non alterazione in ampiezza e durata delle singole armoniche ma occorre considerare che detta alterazione può venire utile al cervello per distinguere i due eventi di cui uno più aberrato e quindi meno credibile.
Se consideriamo che non esiste un diffusore la mondo, di qualsivoglia prezzo, che mostri almeno un accenno alla soluzione di tali problemi ci possiamo fare un'idea del cosiddetto "stato della tecnica".